Spese pazze in Regione, Richetti e Bonaccini indagati per peculato. Il primo si ritira dalle primarie, l'altro: 'Chiarirò al pm'

Viene contestato uno scorretto uso delle auto blu. Richetti: "Scelta personale". Sono otto i consiglieri regionali del Pd dell'Emilia-Romagna indagati. Intanto Bonaccini diserta FestaReggio e corre a Bologna. Renzi non commenta Presidenza della Regione, Richetti non correrà alle primarie: "Scelta personale, scusate"

Richetti e Bonaccini (Fotoschicchi)

Richetti e Bonaccini (Fotoschicchi)

Bologna, 9 settembre 2014 - La Procura della Repubblica ha formalmente iscritto Matteo Richetti nel registro degli indagati con l'accusa di peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle ''spese pazze'' della Regione

A carico del deputato Pd, ex presidente del Consiglio regionale, che si è ritirato oggi dalla corsa alle primarie dem, ci sarebbe la contestazione di un uso scorretto delle auto blu.  Sul suo conto, infatti, era stato aperto un procedimento a parte su esposto del consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi proprio sull'uso delle auto blu nel periodo di  presidenza del Consiglio regionale. La notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati è stata confermata a seguito di un accesso agli atti nella segreteria della Procura fatto stamattina da parte del legale di Richetti, Gino Bottiglioni.

L'inchiesta sulle spese pazze è ormai alle battute finali, la finanza ha mandato in Procura l'informativa finale e i pm stanno procedendo all'iscrizione di molti nomi sul registro degli indagati. I consiglieri sotto accusa sarebbero decine, di tutti i partiti, e nelle prossime settimane riceveranno l'avviso di garanzia. Per il momento sono otto i consiglieri regionali del Pd dell'Emilia Romagna indagati per peculato nell'inchiesta sulle spese dell'assemblea legislativa.

Richetti questa mattina ha motivato il ritiro dalle primarie come una "scelta personale", chiedendo scusa ai sostenitori. L'avvocato del deputato Pd, Bottiglioni precisa che "la scelta di ritirarsi dalle primarie prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione con serenità".

La Procura ha indagato anche Stefano Bonaccini che ha annullato gli appuntamenti politici previsti oggi a Reggio Emilia. Il segretario regionale del Pd in corsa per le primarie (da cui di fatto non si ritira) e' sulla via del ritorno verso Bologna. “Ho appreso poco fa che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto - ha detto a caldo Bonaccini - e ho già comunicato, attraverso il mio legale prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento”.

Nella sua tappa nella citta' del Tricolore, Bonaccini avrebbe dovuto visitare un'azienda rilevata dai lavoratori a Scandiano (alle 17) e incontrare alcuni amministratori del territorio alle 18 nell'Hotel Notarie nel centro storico di Reggio. Bonaccini infine era atteso alle 21 alla Festa provinciale del Pd a Campovolo dove si sarebbe dovuto confrontare con il vicepresidente nazionale del Pd Lorenzo Guerini. Tutti gli appuntamenti, confermano dal Pd provinciale, sono stati annullati.

Bonaccini preferisce non commentare la situazione dopo il ritiro di Matteo Richetti, ma ha cambiato l'immagine di copertina sul suo profilo Facebook. Lo ha fatto postando un'immagine che rinvia al proprio sito stefanobonaccini.it (in allestimento) e recita lo slogan: "Il futuro cambia, cambiamo il futuro. Stefano Bonaccini Presidente".

I rumors di queste ore frenetiche disegnano diversi scenari possibili. Il meno probabile di tutti vede una gara in solitario di Balzani alle primarie del 28 settembre, che a questo punto appaiono davvero a rischio. Torna in auge la pista del 'briscolone' (ma fin qui Graziano Delrio, forse l'unico in grado di placare l'intero partito, non ha dato la propria disponibilita') ma da Roma rimbalza anche l'ipotesi una strategia piu' attendista, che darebbe fiducia a Bonaccini (in fondo una iscrizione nel registro degli indagati non e' una condanna e la scelta di Richetti viene considerata una decisione personale). Di sicuro una decisione definitiva sara' presa nelle prossime ore. E a Imola c'e' un sindaco che si chiama Daniele Manca, e su cui fino a pochi giorni fa c'era l'imprimatur del premier e della minoranza del partito.

 

Renzi a Porta a Porta non commenta la notizia sui due indagati

"Presidente, con Richetti e Bonaccini indagati cosa succedera' per le primarie in Emilia-Romagna?". E' questa la domanda che i cronisti rivolgono al premier Matteo Renzi al termine del programma 'Porta a Porta'. Ma Renzi, entrando in auto all'uscita degli studi Rai, si limita a rispondere "buon lavoro".

"Matteo Renzi ha chiesto a Richetti di ritirarsi dalle primarie? "Assolutamente no". Lo ha assicurato il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a Otto e Mezzo su La7. "Non ci sono state richieste da Roma - ha aggiunto - non ci sono state richieste di candidarsi ne' ora di ritirarsi. E' stata una sua scelta". Su Bonaccini, ha aggiunto: "Mi auguro che Bonaccini possa dimostrare la sua innocenza. Valutera' lui cosa fare. Nel Pd - ha concluso - vale la regola delle primarie: vinca il migliore". "Con la riforma costituzionale al Senato, ha detto ancora Boschi, "questo non accadra' piu' in futuro perche' abbiamo eliminato i rimborsi elettorali ai consigli regionali. Anche le riforme aiutano a lavorare meglio". 

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