Vittorio Sgarbi candida Bologna all’Unesco: "Non solo portici: merita di più"

Il sottosegretario alla Cultura ’spinge’ per renderla Patrimonio dell’Umanità. "Ha tutti i requisiti: dai Carracci a Guido Reni, esiste un Rinascimento emiliano"

Bologna, 2 novembre 2022 - Quello che ho detto in campagna elettorale, lo ripeto: Bologna deve diventare Patrimonio dell’Unesco come Firenze e Venezia. Non bastano i Portici, che piacciono tanto a Pier Ferdinando Casini per motivi di devozione...". Vittorio Sgarbi che in città era candidato col centrodestra, in quota ’Noi Moderati’, proprio contro il senatore eletto col centrosinistra, da neo sottosegretario alla Cultura non dimentica le Due Torri.

Vittorio Sgarbi candida Bologna alla lista Unesco
Vittorio Sgarbi candida Bologna alla lista Unesco

Una boutade o ci proverà davvero a rendere Bologna Patrimonio dell’Umanità?

"Macché boutade , sono serissimo. Francesco Arcangeli, fra i protagonisti della storia dell’arte del secondo Novecento ha ridato slancio alla civiltà padana. Basta leggere ’Saggi per un’altra storia dell’arte’ (Nave di Teseo) per capire che oltre a Giotto e Michelangelo o Tiziano, ci sono Niccolò Dell’Arca, Carracci, Aspertini, Guido Reni. Non ci sono solo Firenze e Venezia, ma anche Bologna. E Milano con Caravaggio".

Insomma, oltre e Firenze e Venezia c’è di più...

"Non c’è dubbio che lungo il Po c’è un mondo che dev’essere Patrimonio dell’Umanità. Del resto chi è il più grande pittore del Novecento con De Chirico? Giorgio Morandi. E dov’è nato Morandi? A Bologna. Non c’è dubbio che l’Unesco debba colmare una lacuna dando il riconoscimento alla città delle Due Torri".

Dica la verità: la sua convinzione è anche figlia della candidatura in città?

"Non è una captatio benevolentiae. Guardo il lato oggettivo: esiste un Rinascimento emiliano".

Con lei, c’è sottosegretaria anche un’altra bolognese, Lucia Borgonzoni, che sarà favorevole. Crede di convincere anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano?

"Gli altri fanno quello che dico io, non c’è problema. E comunque lo farò presente agli uffici dell’Unesco. Dopo i Portici di San Luca, ci sono anche le Due Torri, il Nettuno, San Petronio, le opere di Guido Reni... Bologna ha tutti i requisiti, non ho alcun dubbio. Come mai i sindaci di Bologna non ci hanno pensato? Mica chiedo la luna. Lo dico perché Bologna la conosco. Qui ci ho studiato. E mi sono laureato con Arcangeli, allievo di Roberto Longhi, direttore della galleria d’arte moderna di Bologna dal 1958 al 1968".

Bologna è anche città Unesco della musica. Ha già detto che chiamerà Morgan...

"Sì, ma credo che chiamerò anche Red Ronnie. Con me c’è Gianmarco Mazzi sottosegretario alla Cultura che sull’organizzazione musicale è molto preparato. Penso che lo coinvolgerà".

Casini, il suo avversario nel collegio uninominale al Senato in città, l’ha chiamata per congratularsi?

"Eccome. È stato affettuosissimo e mi ha ringraziato per non averlo attaccato troppo nella mia campagna elettorale. Mi sono, in effetti, limitato a un fumetto. Per questo porterò anche lui al ministero della Cultura, ma come monumento nazionale vivente".

L’ex ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ferrarese come lei, invece, l’ha sentito?

"L’ho definito un piccolo scrittore, ma non volevo. In realtà è uno scrittore, punto. Come ministro non è stato male. Gli farò fare qualcosa...".

Ha già idea?

"Potrebbe andare alla presidenza del Cepell, il Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del Mibact. Oggi lo guida il ’vostro’ Romano Montroni, l’uomo che sussurrava ai libri. Potrebbe subentrargli Franceschini...".

Le ricordo che Franceschini è del Pd...

"Mi dispiace per gli amici di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami e Marco Lisei, ma in tutto il governo io sono quello più a sinistra. Del resto, faccio il sottosegretario in quota me stesso, visto il risultato di ’Noi Moderati’...".

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