Elezioni politiche 2022, Ylenja Lucaselli si ricandida: "Anche Bologna è contendibile"

La deputata di Fratelli d’Italia in campo: "Taglio del cuneo fiscale e investimenti pubblici per crescere"

Bologna, 10 agosto 2022 - "E’ una terra che mi ha dato tanto l’Emilia-Romagna e sì, tornerò a fare campagna elettorale da voi. Finalmente si vota". Ylenja Lucaselli, eletta quasi cinque anni fa in regione e pronta a fare il bis con Fratelli d'Italia, mette subito il piede sull’acceleratore della stabilità istituzionale. Quella che chiede Fd’I al sistema e un po’ anche agli italiani, che il 25 settembre saranno chiamati alle urne dopo la caduta del governo Draghi. "Queste elezioni sono importanti, siamo contenti che si possa finalmente dare agli italiani la possibilità di esprimere un voto – sottolinea la deputata uscente, tarantina di nascita, ma residente a Roma –. Ci aspettiamo un governo forte in un momento molto delicato per l’Italia. Serve stabilità ed è quella che può dare sicuramente il centrodestra, non quella sinistra che non fa mai le riforme giuste. Noi siamo gli unici che possono dare certezze e continuità agli italiani".

La deputata Ylenja Lucaselli
La deputata Ylenja Lucaselli

I sondaggi oggi danno Fd’I come primo partito, come si fa campagna elettorale con i favori del pronostico?

"Come sempre. Non raccontando frottole, portando avanti le proposte con chiarezza. Non guardiamo i sondaggi, faremo una campagna elettorale serena forti delle nostre idee".

Ecco, le proposte. Da dove si comincia?

"Chi sarà chiamato a governare si troverà davanti una legge di bilancio delicatissima. Bisogna cambiare i parametri: basta parlare di spesa pubblica, si parli invece di investimento pubblico. E’ finito il tempo dei finanziamenti a pioggia e dei bonus, bisogna mettere invece ingenti risorse sul taglio del cuneo fiscale, che vuol dire alleggerire le buste paga dai carichi contributivi, una volta per tutte".

Sul caro bollette?

"Serve un focus sulla produzione interna dell’energia, quindi spingere il più possibile sulle rinnovabili, lontani dalle incertezze della sinistra. Va sospeso quel blocco alle estrazioni deciso dal premier Conte solo su matrice ideologica: i giacimenti italiani vengono utilizzati dalla Croazia, non capisco perché non possiamo utilizzarli noi. Dal biogas in giù, si punti su tutte le nuove energie".

Immigrazione e Welfare.

"Va cambiata la regolamentazione sull’immigrazione, l’Europa è ancora assente nei confronti dell’Italia sulla redistribuzione, lo è sempre stata anche sui controlli. Una situazione che ha inciso su quelle persone che hanno tutto il diritto di stare sul nostro territorio. Serve una politica migratoria più attenta, non tutti arrivano per necessità".

Il reddito di cittadinanza va smantellato?

"Ovviamente. Il welfare deve essere indirizzato a chi ha effettivamente bisogno: famiglie monoreddito, nuclei con più figli, servono politiche che contemporaneamente diano sostegno alla natalità. E le politiche attive sul lavoro devono essere separate dal welfare. Poi penso alla formazione dei giovani e ai centri per l’impiego, che non sono ancora capaci di mettere insieme al meglio domanda e offerta. E penso alle politiche di sostegno alla maternità con l’attuazione piena dei principi della legge 194. Se ho la volontà di portare avanti la gravidanza, devo poterlo fare serenamente grazie a uno Stato che mi sostiene attraverso le sue strutture. Altrimenti c’è il rischio che le donne scelgano di abortire".

Veniamo a Bologna e all’Emilia. Sono davvero sicuri i collegi per il centrosinistra? Le ultime analisi dell’istituto Cattaneo sollevano dei dubbi.

"Siamo cresciuti anche in Emilia-Romagna e a Bologna, speriamo di mantenere gli ultimi risultati e a prescindere da qualsiasi sondaggio per me ogni collegio è contendibile. Lo sono anche quelli a Bologna".

Il centrosinistra con il balletto delle alleanze vi sta dando una mano?

"La guerra dei colleghi parla da sé, senza contare che si sta consumando già lo scontro tra Bonaccini e Letta per il futuro congresso del Pd. Loro hanno dentro tutto e il contrario di tutto, noi invece portiamo avanti una proposta politica seria, diretta, credibile. Gli elettori hanno voglia di coerenza e lealtà da parte della politica. E questa caratteristica ce l’ha soltanto il centrodestra".

Sorpresi dallo strappo di Calenda? Esiste il Terzo Polo?

"Guardi, basta leggere il programma di Calenda. Di moderato, centrista e liberale c’è ben poco, restano una costola del Pd. E poi me lo lasci dire, questa cosa che vogliono utilizzare Mara Carfagna come volto della loro campagna di comunicazione è davvero particolare. La utilizzano in quanto donna? C’è molto poco di liberale e democratico in questo, dalla politica si passa al marketing".

Infine il suo futuro, si ricandiderà in Emilia-Romagna?

"Sì, ho dato la mia disponibilità al pari di altri parlamentari uscenti eletti nel territorio, Bignami, Balboni, Vinci e Foti. Abbiamo forza e voglia, sono contenta di tornare a fare campagna elettorale in un territorio che mi ha dato tanto".

Meloni premier se Fd’I prenderà più voti nella coalizione?

"Certo, è una regola che c’è da vent’anni".

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