Bologna, Zingaretti 'carica' il Pd: "In piazza contro i No vax"

L’ex segretario in città si smarca dal toto-nomi per il Congresso. "Bonaccini-Schlein? Prima le idee". Lepore: "Al partito serve radicalità"

Bologna, 19 novembre 2022 - Prima delle candidature, dei tempi del Congresso dem e i cavilli dello Statuto del Pd, vengono le idee. Con la necessità "di tornare in piazza contro il ritorno dei No vax in ospedale". Lo scandisce Nicola Zingaretti, oggi a Bologna per un dibattito al centro civico di via Faenza 4 con, tra gli altri, Matteo Lepore, la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti e, in collegamento, il neo candidato alla regione Lombardia, Pier Francesco Majorino (acclamato dai presenti e convinto di "poter lavorare per un futuro diverso per la Lombardia"), moderati dalla direttrice di Qn, Carlino, Nazione e Giorno, Agnese Pini.

Zoboli, Zingaretti, Conti, Lepore, di Pasquale, Pasquini e Marzocchi
Zoboli, Zingaretti, Conti, Lepore, di Pasquale, Pasquini e Marzocchi

L’ex segretario del Pd dribbla il tema del derby emiliano tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein ("preferisco combattere per le idee") nell’attesa delle decisioni sulle primarie (probabili il 19 febbraio) nell’assemblea nazionale dem che si terrà oggi. Domani dovrebbe candidarsi al Congresso il governatore della Regione. "Abbiamo cambiato dieci segretari in 15 anni, il partito non deve solo pianificare la sua discussione, ma da domattina dovrebbe stare nelle piazze – ha spiegato Zingaretti –. Una delle cose belle che potremo decidere" in assemblea nazionale "non è gazebo a marzo o aprile", ma "una grande mobilitazione nazionale a difesa della sanità pubblica. C’è un dibattito che si ferma sulle virgole delle norme – ha aggiunto l’ex segretario del Pd – però siamo qua per combattere per creare giustizia, già da stasera".

Il riferimento è alle pieghe dello Statuto Pd che – per ammettere Schlein tra le candidature – dovrebbe modificarsi, visto che la ex vicepresidente della Regione non è iscritta al Pd. Ma Zingaretti – di fronte a una platea di circa 200 persone, presente non il campo largo, ma allargato che va dalla sardina Mattia Santori al deputato ed ex sindaco Virginio Merola, fino alla segretaria dem di Bologna, Federica Mazzoni e al segretario regionale dem Luigi Tosiani – chiama il partito a «rimettere al centro come essere utili al Paese".

Nello stesso tavolo anche Isabella Conti, la sindaca di San Lazzaro, che parla di "ritorno nella casa del centrosinistra". L’ex renziana, sempre più vicina al Pd, si dice tentata di partecipare al percorso costituente del Pd.

Zingaretti ’chiama’ il partito "a parlare di noi, non di qualcuno di noi", ricordando che le sue dimissioni non furono "una pazzia, ma un’iniziativa politica".

Non manca la fase di autoanalisi, con Teresa Marzocchi, dem di lungo corso e operatrice sociale, che punta il dito sulla gestione Minniti dei migranti, mentre Luca Zoboli, delegato Fiom della Lamborghini, ricorda la frattura tra "lavoro e politica, tra Fiom e Pd, a partire dal Jobs Act".

Chiede, invece, più radicalità sui temi ambientali, Annalisa Corrado (Green Italia). Il sindaco Lepore raccoglie e chiede ai dem di "tornare ad essere radicali, partendo dai fondamentali". Il problema non è decidere tra Calenda e Conte, ma "farei conti con le crepe che vanno dall’autonomia differenziata – perché i sindaci il Paese lo vogliono tenere unito, non differenziato – alla pace, visto che alla manifestazione di Roma siamo stati semplici follower".

 

 

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