Neve, in ginocchio per il maxi black-out: migliaia senza luce, acqua e riscaldamento

In decine di Comuni saltano anche web e telefoni. Proteste, ma linee ancora da riparare FOTO Il reportage: Grizzana e Rioveggio - La neve in centro - Dai lettori 1/2 VIDEO "Stiamo morendo di freddo" - Fiocchi sotto le Due Torri

Rioveggio (Bologna), disagi per la neve: l'unico bar aperto serve i clienti senza corrente

Rioveggio (Bologna), disagi per la neve: l'unico bar aperto serve i clienti senza corrente

Bologna, 7 febbraio 2015 - Mezza provincia è tornata, a causa di ‘neve pesante’ (foto e video) e forse di tralicci e conduttori poco solidi, all’era delle caverne: senza luce, acqua e gas (video). Si sono guastati alcuni importanti impianti dell’Enel e svariati altri loro ‘fratelli minori’, in mille altri punti della rete il peso di una neve particolarmente ‘bagnata’ e manicotti di ghiaccio hanno spezzato i fili e l’energia ha smesso di defluire. "Siamo in mezzo a un bosco, al buio e al freddo –  sbottava ieri una residente di Grizzana Morandi (foto) – , la legna non basta a scaldarci, siamo allo stremo...".

È rimasta, e rimarrà forse anche oggi completamente priva di energia (ma anche di acqua collegata alle pompe elettriche e caloriferi e quasi tutti gli impianti telefonici a parte quelli fissi) una fascia di territorio che riguarda l’intero Appennino e la zona collinare bolognesi, da Monghidoro a Lizzano in Belvedere, e una parte di quelli reggiano e modenese. Una volta finita l’emergenza sarà da capire perchè una ‘big snow’ che in effetti tale non è stata (vabbè, in montagna si sono avuti i soliti 30-40 centimetri di neve) questa volta ha messo in ginocchio in modo così grave un’area tanto vasta (si parla di circa 100mila utenze) per così lungo tempo. Paradossalmente i disagi minori hanno riguardato la viabilità, perchè gli automobilisti in montagna sono attrezzati da tempo alle copiose nevicate.

Partiamo dall’acqua, il bene primario. Un comunicato di Hera spiega che "un guasto alla rete di alta tensione ha pesantemente inciso sul servizio idrico di tutta la zona appenninica: gli impianti di produzione e di sollevamento dell’acqua non sono in funzione, conseguentemente i serbatoi stanno andando incontro, dove non è già accaduto, a svuotamento con conseguente interruzione del servizio alle abitazioni. 

I comuni che risentono della situazione in modo diffuso o solo in alcune località sono Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro,Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Vergato,Porretta Terme, Gaggio Montano, Castel di Casio, Sasso Marconi, Marzabotto, Monte San Pietro e Valsamoggia, Grizzana Morandi, Pianoro, Castel d’Aiano e Vergato. In queste zone si invitano i cittadini (quelli che ovviamente possono ancora accedere alle riserve) a limitare il consumo idrico. E’ buio fitto riguardo ai tempi che servono per riattivare le forniture di energia elettrica nelle aree grosso modo equivalenti a quelle interessate dai disagi idrici. Enel Distribuzione e Terna Rete Italia hanno messo in campo circa cinquecenti addetti nel Bolognese (mille e 500 sono quelli complessivamente coinvolti dall’emergenza), ma i guasti sono tali e tanti da non poter offrire valutazioni temporali riguardo alla loro risoluzione. 

L’Enel ha chiamato squadre di supporto anche da regioni limitrofe, ma il molti casi il numero del personale non basta: soprattutto riguardo all’Appennino bolognese è quasi impossibile poter intervenire sugli impianti danneggiati perchè si trovano il località bloccate dalle neve. Nel frattempo per ieri notte in svariati comuni montani sono stati attivati, grazie all’attività delle amministrazioni locali e della Protezione civile, luoghi di ricovero riscaldati da generatori e destinati soprattutto alle persone anziane.

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