Il salto del clochard con lo skate. Guarda il video-denuncia

Indignazione sul web per un filmato che ritrae un gruppo di ragazzi che si divertono a usare un clochard come ostacolo

Bologna, "il salto del clochard": video-denuncia su Facebook

Bologna, "il salto del clochard": video-denuncia su Facebook

Bologna, 23 aprile 2016 - Parola d’ordine: degrado. Se n’è accorto subito il neo-presidente di BolognaFiere, Franco Boni che sulla zona universitaria sotto le Due Torri non ha certo espresso parole lusinghiere, parlando di «ghetto libanese» e intimando alla giunta di ripulire la città, se davvero il polo fieristico vuole avere chiance di affermarsi nel mondo. Ma se le parole del presidente parmenese non bastassero, è sufficiente ‘fare un giro’ sui social network per imbattersi nelle situazioni più disparate. Come ad esempio il video-denuncia pubblicato da una ragazza su Facebook che ritrae un gruppo di giovani con lo skateboard cimentarsi in una nuova prova d’abilità: il salto del barbone (GUARDA IL VIDEO).

Teatro dell’ennesima sciatteria urbana, un tratto di portico in via Belle Arti, dove un senza tetto passava la notte. E' là che si è consumata la scena di kubrickiana memoria, con i ragazzi che si riprendevano con i telefonini mentre saltavano il senza tetto, immobile, senza nemmeno preoccuparsi che potesse stare male. «Non ho parole, solo rabbia», ha scritto la giovane che ha pubblicato il video dell’accaduto. E a seguire commenti di sdegno, con tanto di immagini tratte da Arancia meccanica. Ma il video di metà aprile girato in città ricalca una moda ormai diffusa da anni in altre grandi città, come decine di video caricati in rete dimostrano.

E se l'episodio di via Belle Arti si commenta da solo, chi ha scelto – a sorpresa – di sottolineare il livello di degrado raggiunto dal centro storico è stato il presidente di BolognaFiere, ieri in commissione consiliare, dove ha raccontato un aneddoto. «Siamo usciti dal Teatro comunale per un evento della delegazione tedesca in occasione della Fiera del libro per ragazzi e ci siamo trovati in un ghetto libanese – ha detto senza peli sulla lingua o timori di essere tacciato di scorrettezza politica –. Bologna me la dovete ripulire». Perché Boni rimane fermamente convinto che la città, il centro storico di Bologna sia uno dei maggiori punti di forza della Fiera. «A Dubai, in Cina, possono realizzare grandissimi quartieri, ma fuori non hanno quello che c’è qui – ha detto –. Gli stranieri si ricordano non tanto come è fatto lo stand in Fiera, sicuramente si ricordano delle sere passate in città. Basta che la città sia accogliente, come è sempre stata, e se sporchina in qualche angolo, basta ripulirla».

c. d.

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