Bologna, 17 novembre 2010 - ALLE SETTE di domani mattina non andate più al pronto soccorso del Sant’Orsola in via Massarenti. Trovereste le porte chiuse, e un’équipe di cinque medici che sta ‘esaurendo’ i casi della notte. Alle tredici e trenta, se tutto andrà come ci si aspetta, la struttura che per decine di anni ha accolto i bolognesi nel suo lungo corridoio e negli ambulatori, si spegnerà. Sempre alle sette, infatti, apre il nuovo pronto soccorso di via Albertoni, sempre diretto dal dottor Mario Cavazza. Inserita nel Polo chirurgico e dell’emergenza (25.000 metri quadrati di superficie), la nuova area si trova al piano terra della maxi struttura ed è articolata in pronto soccorso generale e ortopedico, al quale le ambulanze ed i mezzi privati in urgenza accedono da via Albertoni, mentre l’entrata pedonale per gli utenti è sul lato sud attigua al parcheggio sotterraneo.

Un aspetto innovativo: i pazienti interni al Policlinico, in emergenza, hanno un ulteriore accesso diretto al Polo con la seconda camera calda che si rivolge direttamente all’interno del Sant’Orsola-Malpighi senza incrocio di percorsi con i pazienti esterni. Operatori, probabilmente anche volontari e la polizia municipale controlleranno il flusso di utenti al vecchio pronto soccorso, ‘deviando’ gli utenti all’oscuro del trasferimento e indicando il percorso per accedere a via Albertoni. Struttura d’eccellenza sia per gli spazi (moltiplicati almeno cinque volte) sia per le attrezzature, tutte nuovissime.


«Nel nuovo pronto soccorso ci saranno sostanzialmente 2 aree di trattamento — spiega Cavazza —: l’area per i codici a maggiore priorità - gravità (i codici rossi e gialli) per i quali sono destinati 8 box più 3 postazioni per i codici ancora di maggiore complessità ed un’area, definita Shock-Room, per coloro che si trovano in condizioni di particolare criticità e instabilità clinica. Accanto, 10 postazioni configurano l’area per codici bianchi e verdi quelli che hanno una minore necessità di trattamento intensivo. Contigua è un’area di osservazione temporanea con 10 postazioni dove i pazienti, sotto la sorveglianza del personale, continuano il percorso clinico diagnostico iniziato. Al primo piano dell’ala accanto, nello stesso padiglione, è collocata la Medicina d’Urgenza».
 

LA RADIOLOGIA d’urgenza è razionalmente collocata in contiguità con il pronto soccorso e dispone di 3 sale radiologiche, una Tac ed una sala Ecografica. Inoltre al primo piano sarà realizzata la Diagnostica per Immagini per utenti esterni e per degenti dotata di 5 sale radiologiche, una Tac, 2 sale ecografiche e, in un tempo successivo, 2 risonanze magnetiche.
La vecchia sede di via Massarenti entrerà a far parte dei lavori di ampliamento, già programmati, del pronto soccorso pediatrico. Il progetto è pronto ma sui tempi non ci sono, al momento, certezze. «La funzionalità e il comfort dei nuovi locali è stata pensata, innanzitutto, per le persone che accedono al pronto soccorso ed i loro familiari ma anche per gli stessi professionisti e operatori — dicono dall’azienda ospedaliero-universitaria —. A questo importante cambiamento di metodologia ci si sta preparando da tempo ma sarà necessario un periodo di rodaggio». Caos in vista? «Speriamo di no — dice Cavazza —, da mesi ci stiamo preparando».
Ultimo nodo, i parcheggi. Comodo (ma a pagamento) quello sotterraneo a pochi metri dall’ingresso, sempre in via Albertoni. Presto ne sorgerà un altro dietro il nuovo pronto soccorso. L’area è già stata acquisita dall’azienda, presto i lavori.