Paralisi a braccia e gambe, torna a muoversi grazie alla protesi in 3D

L'intervento di ricostruzione vertebrale è stato eseguito dal direttore della Clinica Ortopedica 1 del Rizzoli, Cesare Faldini

L'équipe che ha operato il paziente

L'équipe che ha operato il paziente

Bologna, 23 ottobre 2020 – Aveva braccia e gambe paralizzate: ora, grazie a una protesi stampata in 3D, riesce di nuovo a muoverle. L'uomo, 44 anni, si era rivolto al Dipartimento Rizzoli-Sicilia per una tetraparesi dovuta a una grave compressione del midollo cervicale. Situazione da gestire in tempi rapidi per scongiurare la paralisi completa. È stato operato dal direttore della Clinica Ortopedica 1 del Rizzoli, Cesare Faldini, insieme con l’equipe del Dipartimento di Bagheria, diretto dal dottor Giovanni Pignatti.

La ricostruzione è stata fatta con l’utilizzo di una protesi in titanio poroso stampato in 3D e con una placca. Dopo cinque ore di lavoro di sala operatoria il paziente è stato risvegliato, manifestando immediatamente la capacità di muovere braccia e gambe.

L’intervento è stato svolto dopo un percorso diagnostico rapidissimo. Oltre dieci i professionisti in campo tra ortopedici, anestesisti, infermieri e tecnici. “Dopo i controlli radiografici e il posizionamento dei controlli elettrofisiologici per il monitoraggio della funzione del midollo durante l’intervento, attraverso un accesso anteriore abbiamo raggiunto la zona della compressione del midollo spinale – spiega il professor Faldini. – Abbiamo rimosso un disco vertebrale, ma il midollo, ancora compresso, ha richiesto la rimozione anche di parte di un corpo vertebrale e della quasi totalità della vertebra superiore.”

Una Tac post intervento eseguita dal centro radiologico di Villa Santa Teresa, la struttura presso cui ha sede il Rizzoli in Sicilia, ha poi mostrato la riuscita ricostruzione vertebrale.

“Il paziente è stato dimesso – prosegue Faldini. – Il recupero del midollo spinale è lungo e faticoso, ma ci sono già evidenti segni di ripresa: si alza da solo, la sensibilità alle spalle e agli arti inferiori sta tornando, sta recuperando bene anche l’uso delle mani; con un’adeguata riabilitazione ci aspettiamo un ulteriore miglioramento, anche se la vera importanza di questo intervento è stata evitare l’evoluzione verso la paralisi completa, inesorabile senza l’operazione in tempi celeri.”

Un tipo di intervento e una tempistica che assumono connotati ancor più significativi in considerazione di questo periodo di particolare criticità per l’intero Servizio Sanitario Nazionale. “Questo intervento dimostra quanto i nostri professionisti siano in grado di affrontare casi di altissima complessità – sottolinea il direttore generale del Rizzoli, Anselmo Campagna. – Grazie al collegamento stabile e continuo tra le due sedi di Bologna e Bagheria, che si potenzierà ulteriormente nei prossimi mesi, e alla volontà delle due Regioni coinvolte siamo riusciti ad attivare e far crescere un centro ortopedico di eccellenza in Sicilia che vanta tutta l’esperienza Rizzoli”.

Il Dipartimento Rizzoli-Sicilia esegue in media 1.500 interventi chirurgici all’anno e oltre 15mila visite ambulatoriali. È nato nel 2011 grazie a un accordo tra la Regione Siciliana e la Regione Emilia-Romagna. “La qualità della vita delle persone è uno degli obiettivi primari delle cure, e notizie come queste ci rendono orgogliosi del nostro sistema sanitario, in questo caso del Rizzoli - commenta l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini. - Al paziente che ha potuto recuperare una prospettiva di qualità di vita normale va il mio abbraccio, e ai sanitari che se ne sono presi cura al Dipartimento Rizzoli-Sicilia il ringraziamento per il lavoro compiuto. Siamo orgogliosi di voi.”

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