Sabato 20 Aprile 2024

Colata di Idice, il sindaco Conti minacciato: io non cedo. Renzi le telefona

San Lazzaro, avvertimenti al primo cittadino per aver fermato un piano edilizio. Una delle frasi al vaglio degli investigatori: "Ha intenzione di farsi mettere sotto da una macchina?". Spunta un esposto dei cittadini sulle "anomalie della compravendita dei terreni"

Isabella Conti, sindaca del Comune di San Lazzaro (Foto Schicchi)

Isabella Conti, sindaca del Comune di San Lazzaro (Foto Schicchi)

Bologna, 3 gennaio 2015 - Lei, giovane sindaco appena eletto nelle fila del Pd, ha bloccato un progetto milionario appaltato alle coop, scatenando una guerra intestina nel suo partito. E la guerra, per la prima volta nella roccaforte dell’Emilia più rossa, ha lasciato i banchi della politica, finendo nelle stanze della Procura di Bologna.

Isabella Conti è un avvocato di 32 anni. A maggio è stata eletta a San Lazzaro, trentaduemila anime alle porte del capoluogo, con il 59 per cento delle preferenze. È uno di quei volti nuovi su cui il Pd punta per ‘svecchiarsi’. A metà dicembre, però, il giovane primo cittadino si presenta dai carabinieri del capoluogo. Racconta loro di aver subìto pressioni e anche una velata minaccia da esponenti della sua stessa area politica. Ingerenze tese a far tornare la giunta che guida sui suoi passi.

La frase incriminata sarebbe stata pronunciata da un professionista considerato vicino al Pd ad un dipendente comunale: «Ma questa cosa vuole fare? Vuole passare un guaio? Ha intenzione di farsi mettere sotto da una macchina?». Anomale 'pressioni' quindi, al vaglio della procura di Bologna.

In ballo ci sono interessi economici importanti: la realizzazione di 582 alloggi, una scuola e un centro sportivo a Idice, piccola frazione del comune che amministra. La ‘colata’, come la chiamano gli oppositori del progetto, è già stata appaltata a una cordata di coop, le stesse che nelle ultime regionali avevano palesato il loro malcontento verso il partito di centrosinistra (ferito poi da un violento astensionismo), e adesso è stata bloccata, per via di mancate fidejussioni.

Le coop protestano pubblicamente, minacciano cause. Ma a spingere il sindaco verso la denuncia è l’atteggiamento dei suoi stessi ‘colleghi’, ex amministratori, compagni di partito che vogliono che lei torni indietro. La invitano a cambiare idea. Ma forse calcano troppo la mano. E allora la Procura felsinea apre un’inchiesta, un fascicolo conoscitivo senza indagati né titoli di reato, per capire se il labile confine tra la diatriba politica sia stato superato e si configurino, per i ‘consiglieri non richiesti’, responsabilità penali.

Isabella Conti e la sua giunta hanno ereditato il progetto di Idice dalla passata amministrazione. In merito alla decisione di bloccarlo, il sindaco dice: «La mia generazione non ha raccolto buoni frutti a causa di scelte miopi del passato. Bisogna cominciare a cambiare il mondo partendo da noi stessi e soprattutto dal rispetto verso la giustizia, la verità e le istituzioni». Che ora, ma a microfoni accesi, le esprimono tutte solidarietà.

LA TELEFONATA DI RENZI

Nel frattempo il presidente del consiglio Matteo Renzi ha sentito in mattinata il sindaco di San Lazzaro. «Ho chiamato Isabella Conti, la sindaco di San Lazzaro. Il pdnetwork è al suo fianco a testa alta e senza paura». Ha scritto su Twitter il premier. 

Non si è trattato solo di una telefonata per esprimere solidarietà e vicinanza per le pressioni e le frasi minacciose ricevute. Quando oggi Renzi, verso le 12.30, ha chiamato personalmente la Conti, ha voluto farsi spiegare bene i motivi che hanno spinto il primo cittadino del Comune alle porte di  Bologna a rivolgersi ai Carabinieri per i 'messaggi' ricevuti dopo la decisione di bloccare un progetto di sviluppo urbanistico a Idice.  Poi Conti è stata un'ora a colloquio con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, anche lui molto interessato a capire cosa sta succedendo. La telefonata di Renzi, spiega Conti parlando alla 'Dire', "mi ha fatto un immenso piacere, soprattutto perchè ho sentito il segretario del mio partito e presidente del Consiglio interessato a capire e comprendere anche una realtà piccola come può essere la nostra. C'era davvero, da parte sua, la sincera volontà di comprendere la realtà e le difficoltà del nostro territorio".

Quindi con Renzi siete anche scesi nel 'dettaglio'? Conti risponde di averlo informato in maniera puntuale e che proprio questo interessamento del segretario del Pd e premier è stato, assieme alla "assoluta solidarietà che mi ha espresso", di "grande conforto perchè questa sua attenzione esprime molto di più di quanto uno potrebbe aspettarsi dal segretario del suo partito e dal presidente del Consiglio". Per Conti è un segnale importante e forte anche e soprattutto per i tanti "giovani amministratori che lottano nei loro territori e che spesso si sentono un po' soli". Anche Bonaccini, prosegue, ha voluto "approfondire e comprendere le dinamiche con una sensibilità veramente encomiabile, da amministratore prima che da politico".

Se i vertici del Pd si sono stretti attorno a Conti, al tempo stesso, però, da ambienti del suo partito sarebbero arrivati anche messaggi non 'teneri' con la sua decisione. Diventerà materia per la commissione dei garanti del partito? "La situazione è molto delicata, di questo preferisco non parlare", replica il sindaco. Che poi spiega: "Cerchiamo di inquadrare bene la situazione. Qui non siamo a  Reggio Calabria e se ho ritenuto di dover informare i Carabinieri è perchè avevo il timore che le sollecitazioni che mi sono state rivolte potessero arrivare anche a chi deve prendere decisioni serene, informate, coscienti e responsabili, cioè il Consiglio comunale". Dunque, prima ancora che per timore della sua incolumità, "ho voluto evitare che si intralciassero e condizionassero i lavori del Consiglio comunale" che ora, partendo dalle commissioni, istruirà le pratiche che rivedono l'intervento urbanistico a Idice. Proprio oggi pero' l'Udc rinfaccia a Conti di 'ribellarsi' ora alla cosiddetta 'colata di cemento' dopo che per "dieci anni in Consiglio comunale mai una volta ha disobbedito ai comandi del partito e del sindaco (l'ex primo cittadino Marco Macciantelli, ndr) su questo affaire, senza mai esprimere il benchè minimo dissenso". Conti ribatte ferma: "le cose non stanno affatto così. Io votai un Piano operativo comunale, il Poc, che ruguardava il teatro, il gattile, le isole ecologiche, via Canova e anche l'intervento a Idice, ma non nella sua definizione più specifica che è arrivata con il 'Puà adottato e approvato dalla giunta in cui io non ero". Dunque, "chi dice certe cose dovrebbe avere la serietà e la responsabilità di informarsi bene prima di fare certe affermazioni; chi dice certe cose fa il gioco di quelli che non vogliono che le cose cambino in meglio", conclude Conti. 

 

L'ESPOSTO

Nel fascicolo della Procura di Bologna, per il momento senza indagati né ipotesi di reato, è confluito anche un esposto dei cittadini di San Lazzaro, presentato ai magistrati circa un anno e mezzo fa. La denuncia riguarda le anomalie della compravendita dei terreni destinati al progetto per la costruzione dei 582 appartamenti nella frazione agricola di Idice, lo stesso progetto fermato dal sindaco Conti. Nell'esposto dei cittadini si chiedeva di far chiarezza sull'acquisto dei terreni dove doveva sorgere la cittadella, avvenuto a un prezzo di gran lunga superiore a quello di mercato.

La transazione, avvenuta a fine 2007, è di poco precedente alla delibera del consiglio comunale che ha trasformato i terreni da agricoli a edificabili. La prossima settimana intanto inizieranno ad essere sentiti i numerosi protagonisti della vicenda che ha coinvolto il sindaco Conti. I magistrati (Pm Rossella Poggioli e procuratore aggiunto Valter Giovannini) ascolteranno il primo cittadino, il professionista considerato vicino al Pd che avrebbe riferito le frasi velatamente minacciose nei confronti del sindaco, e la dipendente comunale che avrebbe riportato le frasi a Conti. Verranno ascoltate dai magistrati anche le cooperative che dovevano realizzare l'insediamento.