Il pop di Annalisa: "Bologna, culla di artisti e poeti"

La cantante stasera all’Estragon con il nuovo brano. "In ‘Bellissima’ ho trovato la mia cifra personale"

La cantautrice Annalisa, reduce dal successo estivo ‘Tropicana’

La cantautrice Annalisa, reduce dal successo estivo ‘Tropicana’

Bologna, 18 ottobre 2022 - Bellissima. Lei, sicuramente, ma soprattutto la sua voce. Così come il titolo del nuovo singolo di Annalisa , che dopo il successo estivo Tropicana – assieme ai Boomdabash – è piombato fragoroso nelle classifiche radiofoniche. Una voce potente che arriva stasera alle 21 all’Estragon per portare sul palco tutta la carica della cantautrice savonese. " Bellissima è un racconto sofferto, un pugno nello stomaco scritto con autoironia e un pizzico di isteria romantica".

Annalisa, da cosa nasce ‘Bellissima’?

"E’ un brano molto importante, perché credo di aver trovato una cifra mia e personale. Vede un po’ l’unione di due mondi diversi, da cui ho attinto e in cui mi sento a casa".

Quali?

"Il mondo del pop internazionale, elettro e ispirato agli anni ‘80, e il patrimonio delle grandi interpreti italiane. Questo sia per lo stile di canto, sia per la scrittura e le sonorità".

Questa canzone rispecchia la sua personalità?

"E’ una storia a cui tengo tanto, semplice e condivisibile. Un brano sincero, senza troppi fronzoli... Anche io mi vedo così".

Senza disperarsi, però.

"Al contrario, fa ballare. C’è delusione, ma non come viene intesa in Italia".

In che senso?

"Non ci si dispera. Credo che questo sia un aspetto nostrano. Si balla per dimenticare ed esorcizzare. Ricorda lo stile di The Weekend (cantautore canadese di grande successo, ndr ). Richiama un racconto affrontato da tanti nel mondo americano e inglese, ma quasi mai in Italia".

Un brano che si addice a una serata in un club, quindi?

"Sì, cercavo questo. Nella dimensione del club tutto questo sarà molto evidente e la mia natura emergerà. Anche il tour è pensato in questa direzione: una celebrazione della musica, che ha aspettato tanto tempo ad arrivare ‘live’, con la pandemia che ce lo ha impedito".

All’aperto era diverso?

"E’ stato tutto parecchio limitato, ma finalmente possiamo tornare a creare l’atmosfera che tanto ci piace".

Oltre The Weekend, a quali altri artisti si ispira?

"Qualunque cosa ascolti arricchisce il mio immaginario. Se devo pescare qualche nome nel pop internazionale, mi verrebbe da citare Dua Lipa, o Taylor Swift. O Ariana Grande, anche se devo dire che è più distante da come sono io sul palco. Ci sono tante cose che concorrono a condire le mie radici, che comunque non ho mai perso".

E Bologna fa parte di questo processo?

"È una culla per poeti, artisti e parolieri: la adoro. Una città che ti fa respirare la sensazione di essere nel posto giusto".

Vale anche per la musica leggera?

"Sotto le Due Torri penso ci sia posto per qualsiasi tipo di espressione, dalla più alta alla più leggera. E credo che ogni ramo musicale possa trovare il proprio spazio: non bisogna pensare che la musica leggera sia meno virtuosa, perché arrivare a tante persone è più difficile che arrivare a un pubblico di nicchia. E’ una sfida".

Nel suo futuro cosa vede?

"Sto lavorando al mio prossimo disco, mettendo insieme tutti i tasselli".