Antonella Ruggiero, voce sola

Stasera a Villa Zarri, a Castel Maggiore, unica data in regione, il concerto della cantante con il fisarmonicista Renzo Ruggieri

Antonella Ruggiero, ex cantante dei Matia Bazar

Antonella Ruggiero, ex cantante dei Matia Bazar

Bologna 14 luglio 2021 - Lungo le strade di quella ricerca che continua a schiuderle orizzonti lontanissimi, Antonella Ruggiero incontra stasera a Castel Maggiore la fisarmonica di Renzo Ruggieri sul palco di Villa Zarri, per la rassegna di CuBo Live. E lo fa tra le colorazioni jazz di quel ’Fisarmonica e voce’ in cui le vocalità morbide, potenti, versatili, multiformi di una voce svettante si confrontano con un repertorio in bilico tra musica sacra, suoni del mondo e canzone d’autore. Questo con Ruggieri è solo uno dei diversi progetti messi in strada dall’ex Matia Bazar per ridefinire il suo status d’interprete con programmi e compagni diversi. Antonella, questa estate non le provoca un po’ di disorientamento girare l’Italia con dieci spettacoli diversi? "Neanche un po’. È proprio ciò che voglio. Se facessi sempre le stesse cose, mi verrebbe l’angoscia e troverei questo lavoro insopportabilmente noioso. Sarò pazza? No, non credo. Mi sento come quegli attori che a teatro, per non cadere nella routine, si scambiano i ruoli ogni sera". A prescindere dalla forma, i suoi concerti pescano un po’ dappertutto.  "Non sono una macchina di canzoni nuove a tutti i costi. E mi tengo stretti i miei gusti; mi piacciono la storia, l’antico, e andare a fondo delle cose. Se c’è una cosa che mi irrita, infatti, questa è la superficialità". La sua attività si divide tra concerti come questo con Ruggieri e quel sacro che ha scoperto nel corso del cammino. Trova pure fra le canzoni degli esordi qualcosa di spirituale? "Qualcosa c’è sicuramente, anche se solo la maturazione ti spinge su certe strade. Forse ‘Cavallo bianco’ dei Matia Bazar è traversato da una certa spiritualità, magari per i vocalizzi e per la ricerca di andare oltre certi parametri del pop. Una strada che mi sarebbe piaciuto proseguire, anche se poi non è stato così perché la vita dei gruppi è sempre frutto di una mediazione. Io la musica sacra me la porto dentro da bambina, anche se l’ho affrontata per davvero solo nel 2001 proprio con ‘Sacra armonia’". Nel caos di questi tempi, c’è ancora la possibilità di ascoltarsi dentro?  "Sicuramente sì. L’importante è volerlo fare, resistendo alle tremende pressioni commerciali e politiche da cui siamo oggetto. I più giovani hanno forse difficoltà a togliere tutto questo rumore di fondo, ma crescendo s’impara a scegliere…". Quando non è in tour cosa fa? "Mi divido tra una casa nelle lande sperdute della Brianza e quella che ho a Berlino, nel vivace quartiere di Prenzlauer Berg. Penso che la capitale tedesca sia una metropoli unica al mondo. Da scoprire e riscoprire ogni giorno. La guerra l’ha ridotta in macerie, ma s’è rialzata creando arte". Ora come vede il suo futuro? "In scena. Inediti da parte ce ne sono, ma non ho fretta di metterli in un album. Potrebbero anche diventare parte di un lavoro teatrale, chissà. Diamo tempo al tempo". Inizio concerto alle 21 con prenotazione obbligatoria su cubounipol.it. All’evento è possibile assistere anche in streaming sul sito e sui canali social di CuBo. 

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