Antonii Baryshevskyi, il pianista a Bologna: "Suono per la mia Ucraina"

Il giovane talento giovedì 20 ottobre al Manzoni: "Raccolgo fondi per il nostro esercito. Ho rimosso dal repertorio i miei amati compositori russi, non me la sento"

Bologna, 19 ottobre 2022 - Serata musicale tutta dedicata all’Ucraina, quella di domani a Bologna. Per una fortuita coincidenza, Teatro Comunale e Conoscere la Musica intrecciano passato e presente a poche ore di distanza.

Antonii Baryshevskyi
Antonii Baryshevskyi

Alle 20.30, nell’Auditorium Manzoni, il pianista Antonii Baryshevskyi – 34 anni, originario di Kyiv – recupera il concerto annullato nel 2021 (Bach, Scarlatti, Beethoven, Schumann, con l’aggiunta ora del connazionale coetaneo Maxim Shalygin), evento trasformatosi oggi in una testimonianza umanitaria a sostegno dell’Ucraina. Ancora di più dopo l’uccisione di Yuriy Kerpatenko: "Penso – dice – che questo caso dimostri una volta di più la forza e i principi del nostro popolo e la terribile crudeltà degli invasori".

"Al momento dell’invasione – ci racconta – mi sono spostato con la famiglia da Kyiv a Leopoli: dapprima è stato difficile continuare a pensare alla musica, ma trovando lì altri colleghi rifugiati, abbiamo cominciato a organizzare concerti per beneficenza. Comprendendo poi di poter essere più utile al mio paese dall’esterno, ho colto l’occasione per spostarmi in Olanda con la famiglia e da lì promuovo ora la musica ucraina in Europa e suono per raccogliere fondi a sostegno del nostro esercito. Eseguivo già musica ucraina in passato; ora lo faccio soltanto più spesso".

Ritiene giusto che gli artisti russi vengano oggi banditi da alcune istituzioni musicali?

"Spero possiate capire che questa non è una guerra soltanto di Putin, ma anche di una gran parte della popolazione russa che lo sostiene profondamente, fra cui certi artisti famosi, ora banditi in alcuni paesi. Prima del 24 febbraio pensavo che la musica fosse al di là della politica, ma ora non stringerei la mano a chi supporta un’ideologia filorussa. Allo stesso tempo, però, apprezzo i russi dichiaratisi contro questa guerra che ha colpito non solo noi, ma anche tutto il mondo civilizzato. Per tale motivo non posso sentir dire che i musicisti ucraini stanno ora approfittando di tale situazione per farsi una carriera: chi sostiene noi, sostiene anche sé stesso e i valori della propria civiltà".

Suona ancora gli autori russi?

"No, ho rimosso dal repertorio i miei amati compositori russi. Ma non mi sento certo bene per questo: avrei preferito non farlo. Provo tuttavia un impedimento quasi fisico: non posso suonare quella musica, ora; sento che non è assolutamente il momento. Mi sono preso una pausa, ma non biasimo chi continua a eseguirla: è una scelta personale".