Torna Coliandro e indagherà per 18 settimane

Da maggio si gira la nuova serie

Giampaolo Morelli in due scene bolognesi delle serie precedenti

Giampaolo Morelli in due scene bolognesi delle serie precedenti

Bologna, 11 marzo 2015 - Torna l’ispettore Coliandro. Oggetto di culto (li chiamano i ‘coliandrizzati’) per una nutrita fetta del pubblico televisivo italiano, il protagonista della serie tv, interpretato da Giampaolo Morelli, riprende in mano la sua Bologna per la quinta stagione. Il primo ciak a maggio, per 18 settimane di lavorazione che daranno vita a 6 puntate per RaiUno. Tutto sotto le Due Torri e dintorni, come da tradizione. Dietro la macchina da presa ancora i Manetti Bros. (i romani Marco e Antonio), che continuano con le serie ‘di lusso’ dopo Il Commissario Rex 7 e 8, a due anni dal loro ultimo lungometraggio per il cinema Song’e Napule.

Insomma, per Bologna sarà il ritorno del grande cinema in città. Non solo, i bolognesi potranno vedere nella serie tantissimi volti conosciuti: il casting infatti è stato realizzato, per piccoli ruoli e comparsate, prendendo tutti ‘made in Bo’. Il titolo varierà leggermente dal solito: sarà infatti Coliandro-Il ritorno. Soliti gli ingredienti: sequenze spericolate, ironia dissacrante e quel gergo da strada che ha avvicinato quella parte di telespettatori ancora lontana dalle realtà più rassicuranti delle fiction Rai.

Tutto lascia intendere quindi che sì, sarà la quinta stagione in ordine cronologico, ma anche che si tratterà di un ritorno a sè stante. Una nuova vita che era stata anticipata da Carlo Lucarelli, mente della serie, che in un’intervista del giugno scorso aveva detto di essere «fiducioso. Abbiamo una buona percentuale di ragionevole certezza che Coliandro tornerà». La serie, prodotta dal 2006 al 2010, è stata trasmessa dai RaiDue per un totale di 4 stagioni e 14 episodi. Il papà della serie, come detto, è Lucarelli (ma l’idea venne al produttore Tommaso Dazzi), che ha trasportato sul piccolo schermo il protagonista di alcuni suoi romanzi gialli dei primi anni Novanta.

Ogni episodio de ‘L’ispettore Coliandro’ è un film a sè stante, girato strizzando l’occhio ogni volta a un diverso genere cinematografico, con molte citazioni. Non sono mai mancati i riferimenti a film di genere interpretati negli anni settanta e ottanta da Tomas Milian, o al Dirty Harry di Don Siegel con Clint Eastwood nei panni dell’ispettore Callaghan. Le ragioni del successo? Sicuramente i tratti caratteriali dell’ispettore. Un antieroe, sbadato, sempre catapultato in indagini più grandi di lui. Lucarelli raccontò perché scelse proprio Morelli per impersonare Coliandro: «Appena l’ho incontrato lui mi ha dato la mano ‘storta’, come fanno i poliziotti e i carabinieri, in maniera molto professionale. Ho pensato: ‘Questo è perfetto’. Poi il personaggio si è modellato su di lui». Insomma, la fiction che tanto ha fatto parlare di sé, dai primi dubbi della Rai alla regia iperrealista dei Manetti, passando alla rivolta dei fans per il dimezzamento dell’ultima serie, sta per tornare. Per le strade di Bologna, cantierone di via Ugo Bassi-Rizzoli permettendo.

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