Aspettando il concerto di Radio Bruno in piazza, Nek: «Ora racconto l’amore per la vita»

Ospite d'eccezione del mega evento di domenica. In uscita anche il suo primo libro

Nek (Foto Schicchi)

Nek (Foto Schicchi)

Bologna, 5 settembre 2015 - La sua versione di ‘Se telefonando’ ha spiazzato tutti. Un pezzo storico, reso celebre da Mina, che lui ha avuto il coraggio di presentare a Sanremo, vincendo il premio per la miglior cover. Ma Nek – sempre più Filippo Neviani, come afferma lui stesso –, che domenica sera sarà uno dei nomi di punta del concerto di Radio Bruno Estate in piazza Maggiore, è già oltre. Ieri è uscito il nuovo singolo ‘Io ricomincerei’ che inneggia all’amore come «unico collante in grado di tenere uniti frammenti di vita, aiutando gli innamorati a mantenersi in equilibrio sulle difficoltà quotidiane come autentici acrobati romantici» e il 17 settembre sarà in libreria il suo libro ‘Lettera a mia figlia sull’amore’.

Filippo, cosa canterà domani sera?

«Quello che la gente si aspetta: ‘Fatti avanti’ e ‘Se telefonando’. Sto decidendo su cosa proporre come terzo pezzo, ma ancora sono in dubbio».

Ci dice quali canzoni se la giocano?

«‘Almeno stavolta’ o ‘Lascia che io sia’».

E’ difficile rimettere le mani sui pezzi vecchi?

«In questo caso è semplice, perché canto sulle basi. Come sarà l’esperienza completa, potrò dirlo quando verrò a Bologna a metà ottobre con la band. Ma in generale non sono per stravolgere le canzoni, perché so che al pubblico non piace che vengano snaturati pezzi ai quali si sente attaccato. E’ come quando ti piace un profumo: una nota nuova lo cambierebbe e forse non ti piacerebbe».

Che legame ha con Radio Bruno?

«E’ la storia della radio italiana. Sono cresciuto con Radio Bruno e lei con me. Ricordo nel 1991 le prime interviste, oggi Radio Bruno è quasi un network, uno grande spazio che, però, ha saputo mantenere una connotazione di provincia, e lo dico in senso estremamente positivo».

E’ importante per lei mantenere le radici?

«Certo. Vivo ancora a Sassuolo, non l’ho mai lasciata. Amo viaggiare, perché amo tornare a casa ed è uno stato fondamentale perché posso pensare, inventare, vedere cose che poi entrano nella mia musica. L’ispirazione è così, è una cosa che vedi, intercetti e poi ti salta al cuore».

‘Se telefonando’ è stato uno dei tormentoni di quest’estate. Ma quali sono quelli della sua vita?

«Di sicuro i Police: li ho consumati, crescevo con loro. E poi Vasco... ‘Una canzone per te’, ‘Bollicine’: da ragazzo ascoltavo questo, sui vinili, perché mio fratello maggiore mi aveva insegnato l’importanza di averli».

A settembre uscirà il suo libro: di mezzo c’è sempre l’amore.

«Potrei definirlo un’autobiografia ma non è esattamente così. ‘Lettera a mia figlia sull’amore’ è tutto quello che da padre vorrei dire ai miei figli, le emozioni che a caldo sono difficili da esprimere. Qui c’è l’amore per la famiglia, per la vita, per la mia terra, per Sassuolo. E lo spiego a una persona piccola, sperando di lasciare a mia figlia un racconto e svelarle anche qualche segreto per diventare grandi».

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