Gianni Morandi in concerto a Bologna, note di beneficenza

Il cantante torna sul palco il 6 aprile al Mast a favore dell’Hospice Seràgnoli

Gianni Morandi, concerto il 6 aprile al Mast per l'Hospice Seragnoli

Gianni Morandi, concerto il 6 aprile al Mast per l'Hospice Seragnoli

Bologna, 23 marzo 2019 - Gianni Morandi si presenterà in versione acustica con i suoi musicisti il 6 aprile al Mast alle 21 per un concerto-evento il cui ricavato andrà a favore dell’Hospice Seràgnoli.

Morandi, l’abbiamo lasciata un anno fa all’Unipol Arena con il suo tour. La rivediamo il 6 aprile al Mast.

«Un concerto, un ritorno, che faccio con grande piacere».

A favore dell’Hospice Seràgnoli...

«Guardi, con Mogol negli anni Ottanta fondammo la Nazionale Cantanti e sin da allora ci siamo impegnati per la solidarietà, cercando di entrare in progetti per aiutare ospedali, bambini... Certo, le richieste sono tantissime, sia per casi singoli che per associazioni in difficoltà. Per l’Hospice non potevo tirarmi indietro: sappiamo quanto è importante lo spazio creato da Isabella Seràgnoli ed è un piacere riuscire a fare qualcosa per loro. Con molta semplicità, del resto l’ho cantato: ‘si può dare di più, senza essere eroi’».

Una lunga pausa dal tour ‘d’amore d’autore’.

«Non canto da tanto tempo, mi sto esercitando per capire se ho ancora la voce».

Scherza?

«Col passare del tempo si perdono capelli, forze, può succedere anche con la voce. Mi sto allenando».

Come per la sua amata corsa...

«Finché ce la faccio vado a correre. Nel novembre scorso ho partecipato ancora alla maratona di New York: con un gruppo di ragazzi cinquantenni abbiamo festeggiato il nostro ventennale: la prima maratona la facemmo nel 1998. Purtroppo degli 11 del ’98 eravamo rimasti in quattro. Altri hanno rinunciato: chi per l’età, chi perché ingrassato, chi perché la moglie gli ha detto ‘sei pazzo?...».

Soddisfatto del risultato?

«Non ero assolutamente preparato ma sono arrivato in fondo».

Tempo?

«Poco più di 5 ore, il mio record è tre ore e 36 e non è male per niente. Quest’anno volevo arrivare a tutti i costi, ma la cosa meravigliosa a New York è che ti aspettano, qualunque tempo tu faccia. Ricordo anni fa, il giorno dopo la gara siamo andati a Central Park per una sgambata e dopo 23 ore arrivava una signora di 83 anni accompagnata da quattro ragazzi che si davano i turni: un passettino alla volta e ha tagliato il traguardo».

Il significato della corsa per Gianni Morandi.

«Qualcuno non capisce la corsa... io lo trovo un momento in cui posso rimanere con me stesso, senza musica, senza telefonino: sento il vento, l’erba, parlo con le mie ginocchia, con le caviglie, con il cuore... mi viene qualche idea per una canzone, un progetto per uno spettacolo».

Corre da...

«In maniera seria dal 1995 quando sono tornato a vivere a Bologna dopo tanti anni passati a Roma: mia moglie, Anna Dan, non voleva proprio spostarsi da questa città. A Bologna tornavo per la mia famiglia, mia madre che c’era ancora, mia sorella, i musicisti, Malavasi e Celso Valli. Da quel 1995 ho ritrovato la mia Bologna».

Non canta da un anno, in compenso la tv va a gonfie vele.

«Stiamo preparando la terza serie de L’isola di Pietro, iniziamo a girare adesso e finiremo ai primi di ottobre».

Cinema?

«Ho lavorato con Germi, Salce, Monicelli: un grande amore, il cinema, che nasce negli anni ’50 quando vendevo caramelle, brustulli e lupini al cinema Aurora di Monghidoro».

Un sogno rimasto irrealizzato nel cinema?

«Bellocchio mi voleva a tutti i costi come protagonista de I pugni in tasca ma il mio manager di allora, un romagnolo di Lugo, mi disse ‘Hai appena cantato In ginocchio da te e fai un film dove ammazzi tua madre?’».

Crede sempre in Facebook?

«Sempre, ora anche Instagram».

Non teme intrusioni eccessive nella sua privacy?

«Io sono invaso nella vita di tutti i giorni... i social bisogna saperli usare bene, io poi non mi arrabbio mai, non cerco polemiche, non sto al gioco degli haters».

Il suo ultimo video l’ha girato con un telefonino: lei comunque sperimenta sempre...

«...altrimenti si rischia di guardare solo al passato e invece bisogna vivere il presente, bisogna ascoltare tutto quello che succede».

L’ultimo Sanremo con l’invasione di rapper e trapper?

«Anche Claudio Baglioni è attento alle nuove istanze: mi piace vedere come si trasforma la musica, dicono ‘non si canta più’ ma mi incuriosisce molto il linguaggio rap o trap, è quasi uno tsunami».

All’ultimo omaggio a Lucio Dalla, al Comunale, lei non c’era.

«In questi ultimi anni ho ricordato Lucio appena ho potuto ma le confesso una cosa: ogni volta che penso a lui, ogni volta che sento una sua canzone io soffro, soffro veramente, rivedo la mia vita e penso che lui non c’è più. E penso che non ci sono più Battisti e De André...».

Cinquant’anni di canzoni... se dovesse identificarne una che corrisponde veramente a Gianni Morandi?

«C’era un ragazzo anche se per la gente è Fatti mandare dalla mamma... O forse la mia prima, Andavo a 100 all’ora, forse perché cerco di andarci ancora».

Il concerto. info e biglietti

La serata avrà inizio alle 19.30 con un cocktail offerto da Borelli Eventi (Cortina-Venezia). Biglietto: 250 € prima platea, 200 seconda platea. I posti saranno assegnati in base alla data di ricezione del bonifico che va indirizzato a: Associazione Amici della Fondazione Hospice, IBAN IT 41 I 02008 02513 000060010479. Causale: Donazione più nome e cognome dei partecipanti. Data la capienza limitata, prima di procedere con il bonifico è necessario telefonare: 051 271060 o Amici@FondazioneHospiceSeragnoli.org

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