Iosonouncane a Bologna: "La mia musica nasce qui"

L’artista stasera in concerto all’Arena Puccini. Propone il suo ultimo, denso album: ’Ira’

Iosonouncane in concerto a Bologna, sarà all'Arena Puccini

Iosonouncane in concerto a Bologna, sarà all'Arena Puccini

Bologna, 10 giugno 2022 - Utilizza una lingua ibrida, dove confluiscono suggestioni che arrivano da mondi lontani, a rappresentare la molteplicità di fonti sonore con le quali ogni giorno dialoghiamo, Iosonouncane (vero nome Jacopo Incani ), l’artista di origine sarda che da molti anni vive e lavora a Bologna. Il musicista, dopo una serie di date ‘tutto esaurito’ in Europa, culminate in un seguitissimo spettacolo al prestigioso Primavera Sound Festival di Barcellona, presenta questa sera alle 21,30 all’Arena Puccini (via Serlio 25/2), per Express Festival , il suo ultimo, mastodontico album ‘Ira’ . Prima, alle 20.40, su esibirà Daniela Pes .

Incani lei è arrivato a Bologna molti anni fa, quanto la città ha influito sul suono di Iosonouncane?

"Ho scelto Bologna giovanissimo, subito dopo il liceo, perché volevo fare musica e già allora, primi anni 2000, la città era avvolta, specie per chi come me, viveva nella provincia profonda, da un’aura di leggenda. La immaginavano, noi ragazzi del Sulcis sardo che sognavamo di mettere in piedi un gruppo, come un laboratorio in continua evoluzione, dove avremmo potuto imparare tutto, non solo da un punto di vista artistico, ma anche come affrontare un lavoro del quale sapevamo poco. Quello del musicista rock".

E’ stato così?

"Se esiste Iosonouncane lo devo a Bologna, al suo essere città della musica e delle opportunità per chi vuole provare a trasformare il suo talento in mestiere. Perché qui si è sviluppato un sistema di relazioni, di scambi culturali, di luoghi, di figure professionali che sono in connessione, che ti permettono sia di avere subito un confronto con il pubblico, sia di essere accompagnato nello sviluppo del mestiere che io avevo scelto di fare".

Adesso è la star di grandi festival, come il Primavera Sound, ma dove si è esibito per la prima volta?

"Il primo concerto di Iosonouncane , dopo che il gruppo formato con gli amici che dal Sulcis erano venuti a Bologna con me si era sciolto, è stato in una cantina in via San Vitale. C’erano cinque persone a ascoltarmi. Una di loro lavorava per una etichetta indipendente, Trovarobato , e mi propose di fare qualche spettacolo in altri piccoli club della città. Accettai, ancora adesso lavoro con quella casa discografica e quella persona è il mio attuale manager".

Lei ha sempre avuto una attenzione molto forte per la tecnologia e il concerto di questa sera è basato sull’uso delle macchine elettroniche.

"La tecnologia, inizialmente, è stata una necessità. Quando ho iniziato avevo bisogno di un set agile, non guidavo, non potevo permettermi altri mezzi di trasporto che non fossero i treni, così ho adattato la mia ricerca sulla canzone d’autore, che era e continua a essere la mia principale fonte di ispirazione, agli strumenti che potevo portare facilmente con me. Ho comprato un piccolo campionatore e lo usavo collegandolo a una chitarra acustica. Tutto facile da impacchettare, avrei preferito una elettrica, ma non sapevo dove mettere l’amplificatore...".

Ha fatto, da molti anni, una scelta precisa, quella di non apparire. Poche interviste, poche foto.

"E’ il mio carattere, so che sembra banale, ma penso che la musica debba parlare per sé, senza bisogno di essere spiegata. Non voglio che la mia immagine, o quello che dico, possa aggiungere altro ai contenuti dei dischi. E poi sono convinto della verità dell’adagio morettiano, ‘Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?’".