JoyCut Bologna: "La musica prende vita"

La rock band presenta il suo album al Mambo: "Ci si immerge nel suono, diffuso attraverso degli olofoni"

I JoyCut, gruppo musicale formatosi nel 2003 a Bologna

I JoyCut, gruppo musicale formatosi nel 2003 a Bologna

Bologna, 20 maggio 2022 - Robert Smith , il cantante dei Cure , ha ospitato un loro concerto al prestigioso festival londinese Meltdown , del quale è stato il direttore, poi hanno portato il loro pop distorto e lisergico negli spazi colti della Biennale Musica di Venezia. Oggi saranno il primo gruppo rock a presentare un suo lavoro nelle sale del MAMbo, il Museo di va Don Minzoni 14 (ore 19.30). I bolognesi JoyCut , guidato da Pasco Pezzillo , faranno ascoltare questa sera nella Sala Ciminiere dell’importante istituzione culturale il loro nuovo disco, The Blu Wave .

Pezzillo, avete definito la presentazione di oggi una ‘installazione multi percettiva’.

"Questo disco esce dopo nove anni dal nostro ultimo lavoro, è un’opera lunga, meditativa, non è certamente pensata per una fruizione veloce e volevamo che gli ascoltatori potessero percepire questa dimensione immergendosi al suo interno, fluttuando nella musica, consumandone la narrazione con un appuntamento unico, che coinvolgesse più sensi. Saremo nella sala della Ciminiere completamente vuota, unica presenza una serie di diverse tipologie di amplificatori sistemati ovunque. Al centro ci sarà una cassa acustica che diffonde il suono in olofonia. Tra questi oggetti chiediamo al pubblico di muoversi, completando con la sua presenza il nostro lavoro".

Ci spieghi...

"La sala diventa una grande cassa armonica, che influirà in maniera imprevedibile sull’ascolto, generando un sistema di echi e riverberi sempre nuovi. Basterà che un gruppo più nutrito di persone si avvicini a una delle casse per cambiare il suono. Lo spettatore spostandosi, abbracciando, toccando, come noi inviteremo a fare, le casse diventerà parte attiva del processo creativo. Un processo irripetibile, che avverrà solo oggi: a tutti i presenti verrà donata un busta di semi di piante aromatiche, per portare con sé l’odore verde della nostra musica".

Il disco affronta un tema a voi caro, quello della sostenibilità e dell’impatto dei nostri consumi, anche quelli culturali, sull’ambiente.

"Abbiamo provato a dimostrare che, anche producendo musica con dei supporti fisici, sia possibile non inquinare. Il materiale usato sia per il doppio vinile che per il cd, che per la musicassetta è la bioplastica, non inquinante. Tutti gli inchiostri necessari sono di recupero, provengono da materiale industriale dismesso, che così torna in circolazione. Scelte lontane dal mercato discografico, ma era necessario dare un piccolo segnale. Non solo con i contenuti artistici, ma anche con gli strumenti per farli circolare"

A proposito di contenuti, l’album è stato anticipato da un singolo.

"Sì, è appena uscito The Plastic Whale , incluso nella raccolta Earth/Percent , pubblicata in occasione della Giornata Mondiale della Terra, su iniziativa del grande produttore Brian Eno , proprio per sensibilizzare il pubblico sulle iniziative possibile per fare musica in maniera pulita, non inquinante. Avevamo deciso che non ci sarebbero state anteprime, volevamo che il disco fosse fruito come un lavoro unico, da ascoltare per intero, ma non capita tutti i giorni che Brian Eno ti chieda un brano per inserirlo in una compilation. E naturalmente abbiamo accettato subito".

 

 

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