Il Leone d’oro di Venezia fa correre anche la Bologna di All the Beauty and the Bloodshed

Il film sarà distribuito da 'I Wonder’'. Andrea Romeo: "Una regista in cui crediamo molto. Il premio è solo l’inizio"

Da sinistra, Monica Ghisleri, Emanuela Ceddia, Achille Fiorentini e Andrea Romeo

Da sinistra, Monica Ghisleri, Emanuela Ceddia, Achille Fiorentini e Andrea Romeo

Bologna, 12 settembre 2022 - Per quindici edizioni ha diretto il Biografilm festival, fondato all’interno del think tank The Culture Business con Emanuela Ceddia, Monica Ghisleri e Achille Fiorentini. Poi è diventato ceo della casa di distribuzione I Wonder Pictures, fondata nel 2013 all’interno di Biografilm, proprio per portare nelle sale italiane i migliori documentari. Andrea Romeo ha raggiunto un altro traguardo: ha festeggiato sabato sera il Leone d’oro al film All the Beauty and the Bloodshed della regista americana Laura Poitras, perché la distribuzione italiana sarà proprio I Wonder. Ci sarà un’anteprima bolognese molto presto, ma l’uscita nelle sale avverrà dopo le nomination per gli Oscar fissati per il 6 febbraio.

Romeo, se la sentiva questa vittoria?

"È inutile aspettarsi un premio, soprattutto da una giuria. Però, Laura Poitras ha vinto l’Oscar e il Pulitzer per il suo film precedente, è un’autrice che noi abbiamo già distribuito per ’Citizenfour’ e in cui crediamo molto; il produttore poi è Participant Media, anche produttore di Roma , The Green Book . Sono quasi sorpreso che molti abbiano letto questa vittoria, perché c’è un produttore che tende a vincere e una regista che ha sempre lasciato il segno. Sono certo che questo sia solo il primo atto e che andrà agli Oscar… È chiaro che la storia che Poitras racconta è quella di Nan Goldin ma anche la storia di una battaglia per il riconoscimento della responsabilità di una tragedia dovuta all’OxyContin, un farmaco a base di oppio che crea dipendenza e che ha ucciso mezzo milione di americani".

L’effetto sorpresa, semmai, è che una grande fotografa e attivista come Goldin sia legata a questa causa. Non è una storia nota in Italia.

"Questo è un film molto intimo su una grande artista, un documentario d’azione in tempo reale sulle proteste che Goldin mette in campo contro la famiglia Sackler ritenuta responsabile del dramma del farmaco e un ulteriore film d’inchiesta che ti svela il perfetto sistema di poteri e profitto made in Usa che porta alla catastrofe sanitaria e sociale. Lei è riuscita a far togliere dalla memoria di tanti musei americani e dal ruolo di finanziatori i Sackler".

Nove anni fa, il Leone se lo portò a casa Gianfranco Rosi col documentario Sagro Gra , che rappresentava il primo riconoscimento di questo genere, e da allora non c’erano documentari in concorso a Venezia… Oggi arriva The Beauty and the Bloodshed . Forse c’era da aspettarselo che fosse un grande film.

"Credo che un presidente di giuria americano come Julianne Moore sia stato in grado di rendersi conto della portata che questa storia ha – e avrà – in futuro. Per questo film Venezia è solo l’inizio".

Una presidente di giuria italiano non avrebbe scelto questo film?

"In generale questa è una storia molto americana e in Italia ne sappiamo ancora poco e quindi abbiamo sottovalutato la portata della questione e del film".