Lodo Guenzi, lo spettacolo al Duse di Bologna: "‘Sbirro’ per Agatha Christie"

L’attore e cantante de Lo Stato Sociale al Duse con ‘Trappola per topi’. E da domani anche sul set di Avati

Bologna, 22 novembre 2022 - Si annunciano tempi duri per Lodo: di giorno a Roma sul set del nuovo film di Pupi Avati, di sera in giro per l’Italia nei teatri e di notte... in viaggio. "Soffro di horror vacui – ci scherza su – e me lo faccio passare con gli impegni". E poi più serio: "Per me questi sono anni di investimento, devo rendere credibile più di una carriera. Piantare bandierine nel teatro e nel cinema adesso è utile".

Lodo Guenzi, attore e fondatore della band bolognese ‘Lo Stato Sociale’
Lodo Guenzi, attore e fondatore della band bolognese ‘Lo Stato Sociale’

Lodo Guenzi da venerdì a domenica è protagonista al Duse di Trappola per topi , il giallo di Agatha Christie che Edoardo Erba ha tradotto e adattato e che Giorgio Gallione ha diretto con un numeroso cast. Al tempo stesso è da domani davanti alla cinepresa di un Pupi Avati ormai completamente ristabilito per interpretare il ruolo del giovane innamorato in La quattordicesima domenica del tempo ordinario , le cui riprese proseguiranno fino a fine anno. "In realtà – precisa lui – la storia d’amore è strumentale per raccontare altro ancora. Ma del film non posso dire di più".

Lodo, membro fondatore della band Lo Stato Sociale , è attore diplomato all’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine e viene da stagioni teatrali di grande soddisfazione, spesso condivise con il suo amico di scuola (media Guido Reni) Nicola Borghesi: insieme hanno ad esempio scritto Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio che Borghesi ha diretto e Guenzi interpretato. Adesso però per Lodo è tempo di indossare il gilet azzurro a righine rosse del sergente Trotter di Scotland Yard piovuto in una misteriosa locanda isolata dalla neve nella campagna inglese. La commedia compie proprio in questi giorni 70 anni, essendo andata in scena a Londra il 25 novembre 1952.

Lodo, è la sua prima volta in una grossa compagnia teatrale?

"Sì, è la prima produzione ‘teatrosa’ a cui partecipo: testo classico, grandi platee, tanti attori. Ho passato giorni di imbarazzo: mi pareva strano fare il protagonista, essendo il più sbarbo. Così ho fatto i compiti: ho mandato subito il testo a memoria e ho cominciato a provare senza copione".

Com’è il suo sergente Trotter?

"Chi poteva immaginare che sarei finito a fare lo sbirro... Lo spettacolo è stato sfrondato da orpelli inglesi e citazioni d’epoca e il meccanismo della Christie resta implacabile. E’ uno di quei personaggi che non puoi mollare e che richiede un lavoro sottile. Quando apri un concerto parti con grande energia mentre qui devi iniziare a marce basse".

Che differenza c’è fra un tour musicale e una tournée teatrale?

"Cambia la socialità. Dopo un concerto è normale stare in mezzo alla gente e bersi un gin-tonic, dopo uno spettacolo il pubblico ti si rivolge con ossequio. In realtà devo dire che quest’anno lo Stato Sociale ha fatto il suo primo tour da vecchi: abbiamo incontrato ventenni che ci davano del lei".

Il 2023 porterà il nuovo disco della band?

"Pare di sì. Abbiamo cose da dire ma non sappiamo ancora bene come dirle. Comunque ci sono già alcune canzoni e provini avanzati".

Ha detto di non saper cantare. E’ vero?

"Non sono un cantante, ho una mia maniera d’attore per approcciarmi a quella cosa lì. Non faccio la musica che mi piace ma la musica che sono, anche se a volte becco la nota giusta. Senza fare paragoni: Lou Reed non sa cantare ma resta il migliore".

Rifarebbe il giudice a ‘XFactor’?

"Rifarei qualcosa del genere che ancora non esiste e che va studiato. Già quando c’ero io, quel format mi sembrava un po’ fuori dal tempo".