Coliandro intrappolato nel cantiere BoBo

Marco Manetti parla della fiction

L'attore Giampaolo Morelli (Ansa)

L'attore Giampaolo Morelli (Ansa)

Bologna, 21 marzo 2015 - COME ritroverà il centro di Bologna, dopo cinque anni, l’ispettore Coliandro? Bene, in fondo è lo stesso di sempre. Tranne che per il cantiere BoBo. La presenza dei lavori non è passata inosservata durante i sopralluoghi dei Manetti Bros., registi delle quattro passate stagioni e anche della nuova (la quinta), L’ispettore Coliandro-Il ritorno che vedrà Bologna impegnata 5 mesi per le riprese. Come anticipato dal nostro giornale, la lavorazione partirà a maggio e terminerà a settembre, in tv arriverà a novembre. Sei puntate e sempre Giampaolo Morelli nel ruolo del «malinconico sfigato» Coliandro. Il vezzeggiativo iper-affettuoso è di Marco Manetti (l’altro è Antonio, due anni più giovane), in città questa settimana per l’esame di alcune location. Con inghippo: «Siamo disperati, come si fa a girare con via Rizzoli e via Ugo Bassi chiuse? Sarà molto difficile – ha sottolineato il 47enne regista romano –. Bologna poi ha questa natura di città caotica, moderna e antica al tempo stesso, dove il centro ha una grande importanza. In una delle sceneggiature c’è anche un inseguimento dentro a un cantiere. Potremmo farlo lì, ma credo sia quasi impossibile».

Via Rizzoli dovrebbe avere dei tratti riaperti in estate.

«Speriamo, per noi è importante. Come diceva Hitchcock nel libro-intervista di Truffaut, «non c’è nessun problema per ‘vendere’ Parigi con la torre Eiffel sullo sfondo o Londra con il Big Ben in profondità. In Coliandro il centro di Bologna è ben presente e continueremo a utilizzarlo».

Utilizzerete anche luoghi particolari della città?

«Abbiamo visitato il cimitero della Certosa e anche quello di Granarolo, inoltre abbiamo fatto alcuni giri nelle periferie. Racconteremo Bologna anche nel suo essere multietnica, abbiamo una puntata dedicata ai sudamericani».

Coliandro come ritrova la città? La ama ancora?

«Sapete com’è l’ispettore, lui la chiama ‘città di m…’ ma è un modo suo di esprimersi. Lui è un malinconico, non è cambiato: un solitario sfigato in una Bologna piena di insidie».

Le storie che vivrà? Quali saranno le novità?

«Carlo Lucarelli ha lavorato alle nuove sceneggiature e ha mano assolutamente libera. L’ispettore si troverà coinvolto in sei film di un’ora e mezza. Senza filo conduttore, tutti autonomi. Sui nuovi crimini beh, un po’ carne al fuoco c’è: Coliandro si ritroverà senza memoria, alla guida di un taxi, avrà a che fare con una killer internazionale e sarà anche prigioniero di una psicotica. Il cast non cambia con Veronika Logan tra gli altri e ci saranno tre nuovi personaggi».

Le nuove entrate saranno fondamentali?

«Saranno funzionali. Si tratta di un medico legale, di una poliziotta nuova in Questura e di un pakistano che ha un negozio di alimentari sotto casa di Coliandro. Casting ancora in corso».

Niente amori per l’ispettore?

«Come al solito si innamorerà puntata per puntata».

Lo stile sarà il solito? Paura per eventuali polemiche?

«I Manetti Bros. non riprendono l’attualità. Il nostro è cinema di genere e di evasione. Niente rimandi alla realtà, ma stile realistico. E poi saremo sempre su Rai2, non possiamo tradire i ‘coliandrizzati’. E’ una serie non solo amata da chi la guarda, ma anche da chi la fa».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro