Mario Biondi a Bologna: "Canto l’amore, ce n’è bisogno"

Stasera all’Europauditorium in concerto per presentare il nuovo album ’Romantic’, con tante cover tra funk e black music

Bologna, Mario Biondi, matrice tutta siciliana

Bologna, Mario Biondi, matrice tutta siciliana

Bologna, 17 maggio 2022 - Voce profonda, un grande amore per il blues e il soul, un suono dal respiro globale. Caratteristiche che hanno fatto di Mario Biondi uno degli artisti italiani di maggior respiro internazionale, adesso impegnato in un tour europeo che stasera fa tappa all’Europauditorium (piazza Costituzione, 4, ore 21). L’occasione è la presentazione del nuovo disco del cantante siciliano, ‘Romantic’.

Biondi, un disco con un titolo manifesto, ‘Romantic’.

"Pur con la consapevolezza di rischiare la retorica, ho costruito la mia carriera sul romanticismo. Se la musica è il naturale riflesso della propria personalità, in questa condizione mi trovo benissimo. ‘Romantic’ è un album che canta l’amore, in tutte le sue forme. E mai come in questo momento ne abbiamo tutti un grande bisogno".

Brani come un antidoto alla violenza della quotidianità?

"Non sono una via di fuga, ma la speranza in un’altra maniera di concepire i rapporti tra le persone. I rapporti di ogni genere, da quello amoroso, a quelli di coppia o tra amici, hanno ispirato capolavori senza tempo della canzone, che ho raccolto in questo disco insieme a alcuni inediti".

L’atmosfera è quella degli anni 70.

"Musicalmente il funk è il soul degli anni ’70 sono la mia principale fonte di ispirazione, i suoni dei brani arrivano da quell’universo di black music. Ma anche i valori che provo a trasmettere hanno la stessa origine. Era un’epoca nella quale si pensava che potesse esserci un antidoto alla guerra, le coscienze si nutrivano di passione e non di tensione e aggressività. Mi piace pensare che questo disco possa dare un piccolo contributo alla consapevolezza che coltivare il romanticismo possa aiutarci a superare le difficoltà di questi tempi".

Come ha scelto le tante cover?

"I brani che interpreto non sono tutti particolarmente conosciuti dal grande pubblico, il disco è anche un invito alla scoperta di artisti che fanno parte della storia della musica e hanno cantato, in anni diversi e con linguaggi sonori differenti, il romanticismo. Ci sono delle particolarità, come ‘ Take it as it Comes ’, la versione in inglese di ’Prendila così’ di Lucio Battisti , a ’ Papa Loves Mambo’ Perry Como , sino a ‘Tu malatia’ , scritto da mio padre Stefano e cantato in siciliano".

Il disco viene pubblicato anche su musicassetta.

"Le musicassette sono state, per la mia generazione, il simbolo del consumo della musica. Era il supporto della libertà, dei viaggi, delle occasioni di incontro. Insomma, ancora una volta i meravigliosi anni ’70. In sala, il disco è stato interamente registrato con le tecniche e le macchine analogiche che, prima del digitale, offrivano un suono caldo, pastoso, più fisico di quello prodotto dagli strumenti tecnologici".

Un po’ di effetto nostalgia?

"Un omaggio, ma con il piacere di essere immersi nei nostri giorni. Così, se la registrazione è in analogico, abbiamo poi trattato la musica con l’avveniristico sistema del Dolby Atmos, l’ultima frontiera della musica, che fa girare il suono intorno all’ascoltatore. Tu sei al centro ed è come se io fossi di fronte, come un concerto casalingo, intimo".

 

 

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