Bologna, 30 marzo 2012 - «CASO mai mi siedo» dice Milva. E in queste parole, che concludono questa chiacchierata sullo spettacolo La variante di Lüneburg, con cui l’artista sarà in scena domani e l’1 aprile all’Arena del Sole accanto a Walter Mramor (tra i gestori del nuovo Duse), c’è tutta la consapevolezza di una persona che non ha più nulla da dimostrare all’amato pubblico, perché proprio a lui ha dato il massimo.

E ora, in un momento della vita molto segnato da problemi di salute che le impediscono di stare in piedi a lungo, Milva non rinuncia alla scena, ma la vive a modo suo. Come se fosse casa sua. Per di più, lo spettacolo all’Arena avrà un significato particolarmente importante, in questo tour che va avanti dal 2007, perché le permetterà di far visita alla città che l’accolse quando lasciò Goro con la famiglia, nel 1961, subito dopo il suo primo Sanremo. Milva arriverà in città già oggi, per le prove di questa “fabula in musica” che racconta l’olocausto attraverso il gioco degli scacchi. E’ tratta dal romanzo di Paolo Maurensig che ha curato anche l’adattamento teatrale e ha scritto i testi delle canzoni. Musiche originali e direzione sono del maestro Valter Sivilotti, al piano, accompagnamento nei pezzi del coro Arcanto di Bologna.

Lei non riesce a rinunciare alla scena nonostante la stanchezza, ma per questo spettacolo pare nutrire un affetto particolare...
«E’ difficile entusiasmarsi per letture sull’Olocausto, dopo aver letto i libri di Levi, che sono unici. Ma quando mi fu chiesto di prendere parte a questo spettacolo, che sarebbe stato realizzato, secondo il volere di Maurensig, solo se io avessi cantato, chiesi di leggere il libro e ne rimasi colpita. Quindi dissi di sì a Mramor e Sivilotti. E non l’ho fatto perché voglio cantare, ma perché io a certe cose non so dire di no. Si parla di uno dei momenti più terribili della nostra storia e sappiamo che la storia si ripete, come diceva Brecht, lo vediamo anche nella cronaca di questi giorni… quindi certe cose bisogna continuamente ribadirle. Certo è, però, che mi devo rendere conto che non sto bene da anni. Dopo il disco con Battiato sono stata molto male, dovrei operarmi perché ho seri problemi alla schiena, ma per ora non posso farlo. Alcuni giorni sto meglio, altri sto peggio, ma a Bologna voglio esserci e se proprio non me la sentirò di stare in piedi, caso mai mi siedo. Anche uno sgabello alto va benissimo».

Bologna è un capitolo della sua vita…
«Sì, ci sono venuta con tutta la famiglia che voleva lasciare Goro perché ai miei stava stretta. E già ci abitava il cugino di mia mamma, Piergiorgio Farina, violinista, cantante, compositore. Proprio in via Bigari, alla Bolognina, comprammo il primo appartamento. E poi io comprai casa in via Ferrarese, quando ero già sposata e mamma. Ricordo la mia giovinezza lavorativa, le balere, l’impresario Savino’s che mi portò a Riccione...».

Dopo lo spettacolo un po’ di riposo?
«Devo essere proprio realista e essere consapevole del fatto che non potrò stancarmi troppo. E so che sarà una delle ultime volte che mi esibirò».
 

di Benedetta Cucci

 

La variante di Lüneburg, in scena domani e domenica all'Arena del Sole, vedrà la partecipazione di uno dei cori più attivi della nostra città, il Coro Arcanto, preparato da Giovanna e Gloria Giovannini. Nato a Bologna nel 1995, e diretto fin dai suoi esordi da Giovanna Giovannini, propone repertori di musica sacra, lirica e popolare, realizzando concerti in forma semi-scenica, dove solisti e coro cantano e recitano creando suggestioni di suoni in movimento nelle chiese, teatri, piazze.

Dall'incontro con AngelicA Festival e grazie al sostegno del Comune di Bologna Arcanto porta in scena, in Italia e all'estero, il più ampio repertorio di musica corale di Giovanna Marini. Si tratta di tre produzioni originali nate fra il 2004 e il 2010 e che il pubblico bolognese ha potuto riascoltare il 17-18-19 febbraio 2012 al Teatro San Leonardo di Bologna sotto il titolo di Trilogia per Bologna: 'Musiche di scena' su testi di Euripide ed Eschilo, 'Le ceneri di Gramsci' dal poemetto di PP. Pasolini e 'Dentro e fuori al pentagramma' con canti popolari e brani originali della compositrice.
Al Coro Arcanto è stata inoltre affidata la sezione corale dell'evento' Silenzio e accordo' che prenderà vita il prossimo 1 giugno nella Chiesa di San Petronio nell'ambito di Cento Cage rassegna che sarà realizzata in città dedicata il celebre musicista John Cage.