Bologna, 17 luglio 2013 - IN UNA CITTÀ, Bologna, che esprime sin dagli anni ’90 alcuni tra i migliori talenti della dance music internazionale, la produzione di brani di successo si sviluppa inarrestabile.
Dopo Paper Aeroplane di Francesco Rossi, dopo il remix di Play Hard realizzato da Maurizio Gubellini per David Guetta, è la volta adesso di Everything di Rudeejay, vero nome Rodolfo Seragnoli, 27 anni, registrato insieme a Molella e già ballatissimo nelle discoteche della Riviera Romagnola e di Ibiza.


Un disco che arriva dopo le collaborazioni del dj bolognese con artisti come Bob Sinclar e che verrà presentato il 20 e il 27 luglio e il 17 e 24 agosto a Villa Papeete a Milano Marittima.
 

Come è nato l’incontro con Molella e come si è sviluppata la vostra collaborazione?
«Conosco Molella da un paio d’anni, grazie al suo entusiastico sostegno, sin dal 2009 alle mie produzioni. La scorsa estate ci siamo ripromessi di risentirci appena avessimo messo a fuoco alcune idee da sviluppare in studio; ci siamo rivisti a dicembre, al Motor Show di Bologna. Gli ho portato la prima registrazione di quello che poi sarebbe diventato il nostro singolo, Everything».
Esistono delle regole per scrivere un brano dance che incontri il favore del pubblico?
«Una regola soltanto: la qualità assoluta».
Che rapporto ha con Bologna?
«La amo infinitamente e non riesco ad immaginarmi altrove. In questi anni ho avuto numerose collaborazioni con i locali più importanti della città, come ad esempio il Matis, dove in inverno sono resident almeno un venerdì al mese e al quale offro una consulenza artistica. A Bologna si trova sempre qualcosa di interessante da fare».
Come è nata la collaborazione con i Datura, altri importanti dj e produttori bolognesi?
«Ho conosciuto i Datura nel 2004, in occasione dell’uscita del loro singolo, realizzato insieme a Gigi D’Agostino Summer of Energy. Quando decisi di intraprendere la carriera di produttore discografico, fu naturale chiedere la loro consulenza per realizzare i miei primi dischi e ci siamo subito accorti che insieme lavoravamo bene. Da lì ad un paio d’anni mi arrivò la loro proposta di entrare a far parte del Coco, il loro studio di registrazione e società di produzioni musicali all’avanguardia in Europa».
La Riviera Romagnola è sempre così importante per la vita notturna internazionale?
«Sì perché tutti i trend del clubbing, italiano e non solo, sono nati nascono e nasceranno sempre in Romagna: nel divertimento i romagnoli sono un passo avanti!».
 

Pierfrancesco Pacoda