Piera Degli Esposti, funerale laico in Campidoglio. Il commosso addio degli artisti

Il ricordo di Dacia Maraini: "Non posso immaginare che sia chiusa lì, mi aspetto che sia ancora viva ed esca!". La lettera di Lina Wertmüller e le parole di Marco Bellocchio

Piera Degli Esposti era nata a Bologna nel 1938

Piera Degli Esposti era nata a Bologna nel 1938

Bologna, 18 agosto 2021 - Sobria e al tempo stesso commovente, la cerimonia funebre laica (foto) allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio per l'estremo saluto all'attrice Piera Degli Esposti, nata a Bologna nel 1938. A ricordarne il profilo artistico e umano, fra gli altri, la scrittrice Dacia Maraini, il giornalista Pino Sbrabioli, l'attrice Lucia Mascino. Tra i numerosi presenti, i registi Marco Bellocchio, Andrea Chiodi - che di Piera era stato allievo, ora collaboratore al Piccolo teatro di Milano - Massimo Scaglione e Giorgio Treves, l'attrice Milena Vukotic, lo scenografo Manuel Giliberti, Laura Delli Colli presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici, il fratello Franco Degli Esposti.

L'addio Piera Degli Esposti, l’ultimo saluto: "Sei stata la più grande"

Piera Degli Esposti morta, addio alla grande attrice bolognese. "Una regina dell'arte" - Piera Degli Esposti, il fratello: "La mia Piera: seducente, fragile e che amava la vita" - La storia di Piera: regina scalza del teatro "Non posso immaginare che Piera sia chiusa lì, mi aspetto che da un momento all'altro spacchi tutto, esca e dica di essere qui, di essere ancora viva!", ha esclamato Dacia Maraini. La scrittrice, con la quale la Degli Esposti ha scritto a quattro mani 'Storie di Piera', ha ricordato poi la sua straordinaria capacità di narrazione e la sua terribile sofferenza all'ospedale dopo la tracheotomia: "È stata una cosa straziante vederla con la gola bucata incapace di parlare. E allora mi sono chiesta: fino a che punto è lecito soffrire e quanto dobbiamo aspettare ancora per una legge che tocchi questo problema".

Pino Strabioli, invece, ha ricordato una frase di Piera Degli Esposti: "Ricordati di non far dimenticare a nessuno quanto sono arrabbiata con la morte: la vita è così piccola mentre la morte è così lunga..."

"Mia adorata, dolce Piera, luce preziosa della mia vita. Luce sempre intensa, affettuosa, coraggiosa e fragile. Con la tua grazia e il tuo sorriso hai portato una carezza in ogni stanza, ogni casa, ogni palcoscenico e ogni set cinematografico che hanno avuto la gioia di incontrarti". Inizia con queste parole il pensiero affettuoso che la regista Lina Wertmüller dedica all'attrice Piera Degli Esposti, nel giorno della cerimonia funebre laica in Campidoglio. "Non dimenticherò mai la tua voce, il tuo talento straordinario, la tua genialità, la tua ironia, la tua intelligenza, la tua forza interiore da guerriera, le tante avventure vissute insieme, le risate e l'allegria che hanno accompagnato la  nostra amicizia - scrive ancora la Wertmuller -. Per me, l'ho sempre pensato e dichiarato ogni volta che mi hanno chiesto del nostro lavoro, sei l'attrice più grande del mondo. So che per te suonava come un'esagerazione, ma invece è proprio così".  Prosegue la 'lettera' della regista all'attrice scomparsa: "Ora che non ci sei più, saranno più fredde e buie le nostre vite. Il solo pensarti lontano, mi fa stringere il cuore di struggente nostalgia. Per provare a consolarmi della tua assenza, cercherò di pensarti sempre con quel tuo sorriso da bambina, come quando una sera di qualche anno fa Enrico, che ti adorava, e io ti facemmo la sorpresa di farti trovare a cena da noi Robert Mitchum, il divo del cinema che più hai amato. Appena lo vedesti, seduto sul divano di casa nostra, gli saltasti in braccio dalla gioia. Anche ora ti voglio immaginare così, felice per quel tuo sogno realizzato, in compagnia di Robert Mitchum e di tanti amici che, spero, ritroverai".

Poi il fratello Franco con una voce rotta di pianto: "Sono qui per ringraziarla per tutto quello che mi ha dato e per ringraziare voi che siete qui a salutarla". 

Anche il regista Marco Bellocchio, presente alla cerimonia, si è unito nell'addio a Piera: "Davvero una grave perdita per il mondo del cinema e del teatro. E io ho un grande rammarico: non aver potuto lavorare ancora più frequentemente e intensamente con Piera Degli Esposti. Bellocchio diresse l'attrice nel film 'L'ora di religione' con il quale Piera Degli Esposti vinse il David di Donatello. "L'ultimo grande contatto - rivela Bellocchio - è stato due anni fa, per un breve film all'interno del Festival di Bobbio di cui mi occupavo del corso di regia, per un breve racconto sulla storia di una signora anziana che per poter ottenere un contributo economico si presenta a una commissione di medici ma nonostante sia stata preparata a dimostrare uno stato di debolezza fisica e mentale fa prevalere il suo orgoglio, a costo di perdere il sostegno integrativo. Purtroppo, i problemi di respirazione di Piera le hanno impedito di spostarsi e abbiamo dovuto rinunciare. Sono sicuro che avrebbe interpretato questo ruolo in modo magistrale!".

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