Bologna, 'Poesia in forma di rosa': il Comunale omaggia Pasolini

Domani sera la prima assoluta della composizione di Matteo D’ Amico. "Ho sovrapposto le voci del soprano e dell’attore, in una profonda poetica"

Il soprano Fiorenza Cedolins

Il soprano Fiorenza Cedolins

Bologna, 27 aprile 2022 - Il Teatro Comunale celebra il centenario pasoliniano con una nuova composizione di Matteo D’Amico : ’Poesia in forma di rosa’ per soprano, voce recitante e orchestra verrà proposta domani in prima esecuzione assoluta al Manzoni, ore 20.30, dalle voci del soprano Fiorenza Cedolins e dell’attore Roberto Latini ; Oksana Lyniv dirigerà l’Orchestra TCBO, completando la serata con la Sinfonia ’Eroica’ di Beethoven . Per D’Amico è un gradito ritorno, avendo ricoperto il ruolo di direttore artistico del Comunale dal 2000 al 2002.

Maestro, che ricordo ha del suo periodo al Comunale?

"È stata l’unica mia esperienza di lavoro in una città diversa da Roma, molto istruttiva dal punto di vista umano, in una Bologna ricca di stimoli e in un momento di grande visibilità del Comunale, con Luigi Ferrari che vi tornava nelle vesti di sovrintendente, con Daniele Gatti e Vladimir Jurovskij rispettivamente direttore musicale e principale direttore ospite, nonché una lunga serie di registi e cantanti che mi hanno consentito di venire a contatto con i diversi punti di vista sulla musica vissuti da altre persone, rompendo così il ‘cerchio domestico’ del lavoro a tavolino tipico di un compositore".

Ed ora il ritorno a Bologna proprio come compositore.

"Non è la prima volta che lavoro su testi pasoliniani. Dovendo limitare il campo di un artista poliedrico, mi sono qui focalizzato sulla sua produzione poetica. L’idea è venuta a Fiorenza Cedolins , friulana (Pasolini nacque a Bologna ma crebbe a Casarsa della Delizia), che mi ha chiesto di cominciare la partitura proprio con versi in lingua friulana: sono dedicati alla madre, figura sempre centrale nella vita e nell’arte di Pasolini. Fa seguito un percorso che trascolora verso il tema dell’amore, ma con molta delicatezza, senza calcare la mano su omosessualità ed erotismo. Poi l’immagine della rosa, che torna spesso nei suoi versi, con varie simbologie, e che dà anche il titolo al mio lavoro. Infine la disillusione per la vita, che porta alla solitudine del poeta in un cammino di sacrifici verso la morte: una solitudine piena di rabbia, causata dall’ottusità del mondo. La conclusione tocca le corde religiose di Pasolini, con la sovrapposizione fra la voce del soprano, che intona la poesia giovanile ’Passione’ sul sacrificio di Cristo, e la voce dell’attore, che recita la tardiva ’Bestemmia’ , proclama di una religiosità più autentica".

E la musica?

"Conferma la mia passione per il genere del melologo con voce recitante ed i tanti lavori che ho fatto per il teatro, dalle musiche di scena all’opera. Non c’è qui un’assegnazione di ruoli alla voce cantata e alla voce recitata: entrambe compartecipano del flusso poetico comune, in una sorta di dialogo. La signora Cedolins mi ha pregato di adeguarmi a un canto d’impostazione liederistica, con spiccata attenzione alla parola; e questo ho fatto. La mia musica, del resto, ama sempre raccontare stati d’animo mutevoli, ma cercando di preservare un’eleganza sonora complessiva, senza indulgere troppo all’espressività".

 

 

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