Red Hot Chili Peppers a Bologna, la carica dei 14mila fans

Tutto esaurito da tempo con prezzi alle stelle per i ritardatari

I Red Hot Chili Peppers in concerto all’Unipol Arena (Ansa)

I Red Hot Chili Peppers in concerto all’Unipol Arena (Ansa)

Bologna, 8 ottobre 2016 - Tutti alla corte del re pennuto Anthony. Sulla copertina dell’ultimo album dei Red Hot Chili Peppers The Getaway, ripresa da Coalition II un quadro zoologico di Kevin Peterson, Kiedis dice infatti di identificarsi nel piccolo corvo che saltella «davanti all’orso-batterista Chad Smith, alla ragazzina-chitarrista Josh Klinghoffer, e al procione-bassista Flea». Un’accolita fiabesca che sbarca questa sera nel ventre pulsante dell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (ore 21, sold out da tempo, attesi più di 14mila spettatori) con la forza tellurica dei 60 milioni di dischi venduti in 33 anni di carriera, dei 6 Grammy, e di una popolarità che ha mandato esaurita questa rentrée bolognese facendo schizzare i prezzi dei biglietti sul secondary ticketing dai nominali 65-80 euro a 150 e addirittura 500 euro.

Se il prezzo lo fa la richiesta, infatti, i Chili Peppers rimangono sempre molto hot sul mercato della musica dal vivo. «Con Flea siamo una coppia di fatto, anzi due sposi con la fortuna di non convivere ventiquattro ore su ventiquattro sotto lo stesso tetto» spiega proprio il cantante Anthony Kiedis, classe 1962, che in fatto di convivenze sa il fatto suo essendo passato in otto anni dalla modella americana Heather Christie, madre del suo piccolo Everly Bear, all’australiana Helena Vestergaard, alla ventiduenne brasiliana Wanessa Milhomen. «Forse il segreto sta proprio lì: nel fatto di essere ‘sposati’, ma rimanere ciascuno a casa propria. Ad essere sinceri, non so nemmeno io come facciamo a durare, a trovare un equilibrio tra le nostre personalità e i nostri egoismi. Ogni tanto litighiamo e urliamo, ma poi ci abbracciamo e, soprattutto, non perdiamo mai il rispetto reciproco». 

Se in estate i Red Hot Chili Peppers sono stati i dominatori di grandi festival europei con un pugno di blitz nordamericani tra cui il Lollapalooza, da un mese a questa è la volta delle grandi arene europee. La versione indoor del Getaway Wold Tour ha debuttato, infatti, l’1 e 2 settembre alla László Papp Sports Arena di Budapest, per poi proseguire il cammino in altre 28 città che terranno la band californiana da questa parte dell’oceano fino a Natale. 

Uuna ventina i brani in repertorio, quattro o cinque provengono dall’ultimo album mentre il resto pesca per lo più da Blood sugar sex magik e Californication, senza tralasciare ovviamente passaggi obbligati o quasi come By the way o Look around, né qualche cover in bilico tra Beatles, Misfits e Iggy Pop. Rispetto a certi tour del passato, la scaletta è abbastanza libera e questo lascia aperta ogni sera la porta a sorprese. Supporter delle tre date italiane a Bologna e Torino i parigini LaFemme, formazione in bilico tra chanson ed elettronica, tra Serge Gainsbourg e i Kraftwerk, che vanta tra i loro mentori pure Jean-Michel Jarre. L’ultimo album s’intitola Mystère perché «al mondo ci sono troppe domande senza risposta e questo rende spesso la vita un mistero».   

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro