San Petronio Bologna, una proiezione ridisegna la facciata incompiuta

Spettacolo sul Crescentone dal 15 al 19 settembre grazie a un progetto che farà rivivere le idee di tanti grandi architetti del passato

L'effetto delle proiezioni sulla basilica di San Petronio

L'effetto delle proiezioni sulla basilica di San Petronio

Bologna, 13 luglio 2022 - Quella facciata lasciata a metà, come per dare spazio all'immaginazione dei Bolognesi. E' il volto inconfondibile di San Petronio, la basilica cittadina che, dal 15 al 19 settembre prossimi prenderà vita grazie a progetto di videomapping che proietterà sulla facciata una dozzina di progetti custoditi fino a oggi nella Fabbriceria di  San Petronio. Sarà in pratica l'immagine di come l'edificio caro ai bolognesi sarebbe potuto arrivare fino a noi.

Tanti grandi architetti di epoca rinascimentale, barocca, dell'800 e del periodo fascista si sono ingegnati per completare (su carta) la Basilica. Fino alla più recente 'provocazione' dell'archistar Mario Cucinella, con la sua proposta 'green' di ricoprire la facciata (lunga 66 metri e alta 51 metri) di piante e verde. Proprio Cucinella sarà in piazza Maggiore la serata inaugurale, il 15 settembre, in dialogo con lo storico Luigi Ficacci. Negli archivi della Curia ci sono quasi 50 tra bozzetti e disegni della facciata di San Petronio. Con questa sfida si sono misurati architetti del calibro di Palladio, Giulio Romano, Baldassarre Peruzzi, il Terribilia e Rubbiani, fino al concorso di idee indetto nel 1933. Da questo patrimonio sono stati selezionati 10-12 progetti che saranno appunto proiettati sulla facciata grazie alla realizzazione del videoartisti Luca Agnani.

Le serate saranno accompagnate dalle musiche di Rossini, Wagner e Respighi. Per l'inaugurazionel, invece, sul sagrato di San Petronio sarà presente l'Orchestra Senzaspine. Il progetto, dal titolo "La Piazza si accende", ha avuto una lunga gestazione anche a causa del Covid ed è stato presentato questa mattina a Palazzo D'Accursio dalla direttrice artistica di Bologna Festival, Maddalena Da Lisca. E' infatti da Bologna Festival con il sostegno di AlfaSigma, il contributo del Ministero della Cultura e la collaborazione di Curia e Comune di Bologna. "In tanti hanno sognato di poter vedere come sarebbe stata la Basilica di San Petronio se le cose fossero andate diversamente", afferma il sindaco Matteo Lepore. "E' un progetto fatto non per nostalgia- sottolinea il vicario della Curia, monsignor Stefano Ottani- ma perchè la facciata incompiuta di  San Petronio è come un segno che tutta la città è incompiuta. Guai se Bologna pensasse di essere grande solo per il suo passato. Abbiamo straordinarie risorse per realizzare insieme nuovi progetti".

La storia di San Petronio, perché la facciata è 'a metà'

La prima pietra di San  Petronio, patrono sia della Chiesa che della città di Bologna, fu posata nel 1390. La chiesa fu voluta dai cittadini bolognesi, come atto sia religioso che politico, per testimoniare gli ideali di libertà e autonomia del Comune. Per realizzare la Basilica furono raccolti fondi tassando in particolare gli ecclesiastici, ma anche chi aveva debiti con la giustizia.

I lavori di costruzione procedettero a singhiozzo, sia per problemi di finanziamento sia per le difficoltà di esproprio e di abbattimento delle case e dei palazzi vicini, ma soprattutto per la contrarietà della Chiesa romana. Il progetto originario, infatti, prevedeva che San Petronio diventasse anche più grande di San Pietro. Fu così che con risorse pontificie venne costruito il Palazzo dell'Archiginnasio, proprio a lato della Basilica. Questo impedì di fatto il completamento della pianta originale di San Petronio a croce latina.