Silvio Orlando porta Gary all'Arena del Sole: "Dentro Belville c’è un mondo intero"

L’attore racconta ‘La vita davanti a sé’ dello scrittore francese: "Tanto materiale emotivo e necessario, in una sorta di realismo magico"

Silvio Orlando, attore e regista di 64 anni, domani e domenica all’Arena del Sole

Silvio Orlando, attore e regista di 64 anni, domani e domenica all’Arena del Sole

Bologna, 11 febbraio 2022 - Spazzini mangiafuoco, transessuali campioni di boxe, ruffiani cardiopatici, traslocatori di anziani moribondi... Benvenuti a Belville, il quartiere multietnico parigino dove un’anziana ex prostituta ebrea negli anni ‘70 sbarca il lunario prendendosi cura delle colleghe più giovani. Benvenuti in quel mondo antico e moderno dove Momò, bambino arabo di dieci anni figlio di nessuno, vive nella pensione di Madame Rosa, l’ex prostituta.

A quasi 50 anni dalla pubblicazione (avvenne nel 1975 e vinse immediatamente il premio Goncourt) La vita davanti a sé di Romain Gary (usò lo pseudonimo di Emile Ajar ) continua ad affascinare i lettori per la tenerezza, l’umanità, la forza e la commozione che contiene. Dal libro sono stati tratti ben due film: uno nel ‘77 di Moshé Mizrahi con Simone Signoret ed un altro nel 2020 di Edoardo Ponti con Sofia Loren nel cast.

Silvio Orlando ci si è avvicinato con cautela: dapprima ne ha fatto una lettura al festival della spiritualità di Torino, poi un paio di anni fa al Festival di Napoli ci ha costruito uno spettacolo di cui è riduttore del testo, regista ed interprete. In scena con lui l’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre diretta da Simone Campa . Domani (ore 9) e domenica (alle 16) La vita davanti a sé arriva all’Arena del Sole. "Ho studiato molto il romanzo e ho spostato il punto di vista – spiega Orlando –. Alla fine questo spettacolo mi è scoppiato in mano ed è richiestissimo. Lo riprenderò anche la prossima stagione".

È l’integrazione la questione centrale del romanzo? "Il vero tema di Gary non è tanto quello della convivenza fra le persone di etnie diverse, quanto il rapporto con la madre e con le donne. Si tratta di un materiale emotivo, sentimentale, necessario. È la mancanza della madre il vero nervo scoperto".

Come definirebbe lo spettacolo? Un reading, un melologo, una performance... "Niente di tutto questo. Mi interessa fare mie le parole di Gary, sviluppando i concetti nel segno di un realismo magico. È un materiale potente e commovente, che diventa spettacolo vero e proprio. Entro nelle scarpe di Momò e ne racconto la storia. Conduco il pubblico dentro le pagine con leggerezza e ironia facendo diventare con naturalezza il bambino protagonista. È come se fossi un cantastorie che racconta alla gente che gli sta attorno una parabola. Il teatro deve spiegare, far capire".

Perché Gary è uno scrittore tanto amato? "Perché è un personaggio epico del Novecento che ha attraversato il suo tempo con un forte senso di avventura. I suoi romanzi hanno anticipato temi fondamentali: Le radici nel cielo parla di ecologia, La vita davanti a sé di integrazione e convivenza fra le razze senza nessuna tentazione ideologica. Entra nel mondo di Belville con la paura e il dolore del bambino e crea un lingua ".

Domani alle 18 la Cineteca le renderà omaggio proiettando Palombella rossa , il film dell’89 di Nanni Moretti di cui è interprete. Sarà presente? "Non potrò andare perché l’orario è troppo ravvicinato a quello dello spettacolo. Il film è ancora di assoluta attualità: Nanni si interrogava sul futuro della sinistra italiana che per una generazione era stata una vera e propria casa. La caduta del Muro, la perdita dell’utopia, le operazioni di rattoppo hanno trasformato una grande idea di cambiamento in smarrimento. Il cinema deve scompaginare la narrazione e in questo senso quel film è un racconto straordinario".

Sarà nel cast del Sol dell’avvenire , il film che Moretti inizierà a girare a marzo? "Sì e ne sono felice. È dai tempi del Caimano che non recito con lui. Oltretutto Nanni in questo caso torna a quella forma di cinema libero e anarchico che il pubblico ben conosce. Una presa diretta con i subbugli dell’anima".  

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