Bologna, 3 gennaio 2019 - Qualcuno ricorda ancora quello dei Radiohead, altri sono rimasti orfani dall’estate 2014 quando Rock in Idro portò Iron Maiden, Queens of the Stone Age e Pogues. Il Parco Nord sembrava morto, ma era solo svenuto. Come abbiamo già ampiamente anticipato, dal 27 giugno ci sarà una grande abbuffata di concerti, per tutti i gusti. Organizzano con sprezzo del pericolo Vertigo e Reverse che la scorsa estate hanno testato il brand a Stupinigi, vicino a Torino, con un ottimo riscontro. Fabio Boasi di Reverse è uno dei motori di Bologna Sonic Park.
Boasi, partiamo dalla location: non pochi problemi al Parco Nord, ne siete consapevoli?
“Assolutamente, tanto che già prima di mettere in moto tutta la macchina ci siamo accordati con i gestori dello spazio, Publieventi, per tracciare un piani di interventi e risolvere le problematiche che al Parco Nord si sono sempre evidenziate”.
Tanto fango, se solo cade qualche goccia...
“Sonic Park è prima di tutto un progetto artistico, ma anche un progetto di ristrutturazione. Le problematiche principali che abbiamo evidenziato sono sostanzialmente tre: il drenaggio del terreno proprio per evitare che il prato diventi una palude, i servizi igienici che come si può intuire sono fondamentali a fronte dell’arrivo di un pubblico consistente e il rifacimento della recinzione di tutta l’area. Economicamente lavoreremo in accordo con Publieventi”.
E il Comune?
“È ben felice che parta questo nuovo progetto: il festival sarà inserito nel cartellone di Bologna Estate: è da diverso tempo che mancano grandi eventi musicali estivi e vogliamo riaccendere i riflettori su una location già riconosciuta. E poi arriviamo per restare. Parleremo anche con la Regione per allargare il discorso sul territorio”.
L’arena è molto grande e non è detto che tutti i gruppi facciano il sold out...
“Stiamo ragionando se creare un’arena modulabile a seconda della capienza”.
I concerti che avete già annunciato attraversano tutti i generi.
“Ci vogliamo rivolgere al pubblico più trasversale possibile”.
A parte i nomi già conosciuti?
“Ci sarà un grosso personaggio metal e per quanto riguarda gli italiani... pensate a chi sta facendo i tour invernali nei palazzetti. Posso dare solo questo indizio”.
Si conceda un sogno: chi vorrebbe portare al Parco Nord?
“Sono un pinkfloydiano... ma appunto, parliamo di sogni. Forse”.
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