Sonic Park 2019 Bologna. “Così rinasce il Parco Nord”

Parla Fabio Boasi, fra gli organizzatori del festival che parte il 27 giugno con gli Slipknot

L'arena del Parco Nord, nel riquadro Fabio Boasi di Reverse

L'arena del Parco Nord, nel riquadro Fabio Boasi di Reverse

Bologna, 3 gennaio 2019 - Qualcuno ricorda ancora quello dei Radiohead, altri sono rimasti orfani dall’estate 2014 quando Rock in Idro portò Iron Maiden, Queens of the Stone Age e Pogues. Il Parco Nord sembrava morto, ma era solo svenuto. Come abbiamo già ampiamente anticipato, dal 27 giugno ci sarà una grande abbuffata di concerti, per tutti i gusti. Organizzano con sprezzo del pericolo Vertigo e Reverse che la scorsa estate hanno testato il brand a Stupinigi, vicino a Torino, con un ottimo riscontro. Fabio Boasi di Reverse è uno dei motori di Bologna Sonic Park.

Boasi, partiamo dalla location: non pochi problemi al Parco Nord, ne siete consapevoli?

“Assolutamente, tanto che già prima di mettere in moto tutta la macchina ci siamo accordati con i gestori dello spazio, Publieventi, per tracciare un piani di interventi e risolvere le problematiche che al Parco Nord si sono sempre evidenziate”.

Tanto fango, se solo cade qualche goccia...

“Sonic Park è prima di tutto un progetto artistico, ma anche un progetto di ristrutturazione. Le problematiche principali che abbiamo evidenziato sono sostanzialmente tre: il drenaggio del terreno proprio per evitare che il prato diventi una palude, i servizi igienici che come si può intuire sono fondamentali a fronte dell’arrivo di un pubblico consistente e il rifacimento della recinzione di tutta l’area. Economicamente lavoreremo in accordo con Publieventi”.

E il Comune?

“È ben felice che parta questo nuovo progetto: il festival sarà inserito nel cartellone di Bologna Estate: è da diverso tempo che mancano grandi eventi musicali estivi e vogliamo riaccendere i riflettori su una location già riconosciuta. E poi arriviamo per restare. Parleremo anche con la Regione per allargare il discorso sul territorio”.

L’arena è molto grande e non è detto che tutti i gruppi facciano il sold out...

“Stiamo ragionando se creare un’arena modulabile a seconda della capienza”.

I concerti che avete già annunciato attraversano tutti i generi.

“Ci vogliamo rivolgere al pubblico più trasversale possibile”.

A parte i nomi già conosciuti?

“Ci sarà un grosso personaggio metal e per quanto riguarda gli italiani... pensate a chi sta facendo i tour invernali nei palazzetti. Posso dare solo questo indizio”.

Si conceda un sogno: chi vorrebbe portare al Parco Nord?

“Sono un pinkfloydiano... ma appunto, parliamo di sogni. Forse”.

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