Teatro Il Celebrazioni a Bologna, ecco la stagione 2018-2019

Dalla Finocchiaro a Pintus, da Lopez e Soleghi a Salemme. Con un occhio già alla prossima estate

Vito protagonisti per le feste con 'Al dutåur dutåur di mât'

Vito protagonisti per le feste con 'Al dutåur dutåur di mât'

Bologna, 5 giugno 2018 - La casa della contemporaneità. A Filippo Vernassa, co-direttore artistico del Celebrazioni, piace usare questa definizione per indicare la mission del teatro. Che è quella di ragionare, magari con il sorriso sulle labbra, sull’uomo 3.0 e sulle sue dinamiche sociali. E così, presentando i dieci spettacoli di prosa della prossima stagione (a cui si aggiungeranno in opzione Leonardo di Vittorio Sgarbi e Solo con Arturo Brachetti), lui insiste sulla necessità di raccontare le dinamiche del nostro quotidiano, magari attraverso le inquietudini di Angela Finocchiaro o la comicità di Vincenzo Salemme o ancora la preziosa presenza della compagnia Arte e Salute che per la prima volta in città lascia (ma solo episodicamente) l’Arena del Sole.

Il Celebrazioni viene da un anno di tutto rispetto: quasi 93mila spettatori per 140 giornate di spettacolo con 42 titoli e più di mille abbonati fidelizzati. Anche sul versante pubblico le cose vanno bene: l’assessore Lepore, ieri presente all’illustrazione della prossima stagione (Qn-il Resto del Carlino è media partner), ha confermato la convenzione in atto, chiedendo al teatro per l’estate 2019 di elaborare un progetto di cultura popolare capace di valorizzare il comprensorio culturale costituito da teatro, Villa delle Rose, Villa Spada e Casa di riposo per artisti drammatici Lyda Borelli sulla quale il Comune sembra riporre particolare attenzione.

Il cartellone, dunque. Si comincia il 9 novembre (fino all’11) appunto con Angela Finocchiaro impegnata nella novità 'Ho perso il filo' con la regia di Cristina Pezzoli nella quale si racconta di una donna smarrita in un labirinto di specchi e ostacolata da acrobati e danzatori. Ma subito una segnalazione è d’obbligo: Angelo Pintus, un comico la cui fama è cresciuta negli ultimi tempi notevolmente (tanto da riempire il teatro di Taormina e l’Arena di Verona), rinverdirà da martedì 19 a domenica 24 marzo i bei tempi in cui gli spettacoli replicavano per una settimana: il suo assolo Destinati all’estinzione prende di mira tic e tabù della nostra società.

Questa quarta stagione gestita da Theatricon (gli altri direttori artistici sono Giovanni Vernassa e Carmela Angelini) offre poi dal 23 al 25 novembre l’ultimo spettacolo degli Oblivion 'La Bibbia riveduta e scorretta' (tutto parte da un dialogo fra Gutenberg, il primo stampatore della Bibbia, e Dio) e uno spassoso allestimento diretto da Massimo Piparo ('Una gustosa commedia dimagrante') con un poker di attrici doc come Rossella Brescia, Tosca d’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo.

Le feste di fine anno da queste parti vogliono dire Vito. E il comico (dal 28 dicembre al 6 gennaio) sarà protagonista, insieme a Marina Pitta, del riallestimento del vecchio spettacolo della Compagnia Arte Salute (in occasione dei 40 anni della legge Basaglia) 'Al dutaur di mat tratto' da Scarpetta e diretto da Nanni Garella.

Questo non significa che il rapporto fra la compagnia nata in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale dell’azienda Ausl di Bologna e Ert sia in sofferenza. Anzi: l’Arena curerà la tournée giapponese della compagnia con Marat Sade e ospiterà le repliche de Li buffoni. Si prosegue dal 18 al 20 gennaio con lo spassoso testo di Vincenzo Salemme 'Con tutto il cuore' (che succede se a un mite insegnante viene trapiantato il cuore di un delinquente?) mentre dal 25 al 27 dello stesso mese il duo Massimo Lopez e Tullio Solenghi rievocano il glorioso repertorio del Trio (lo spettacolo è anche un affettuoso ricordo di Anna Marchesini).

Resta da dire della collaudata compagnia Attori & Tecnici (con il giallo 'Trappola per topi di Agatha Christie' dal 22 al 23 febbraio), delle intriganti maschere di Dr Nest di Familie Floz (15-16 marzo) e della versione italiana del divertente testo inglese 'Che disastro di commedia' (29-30 marzo). Insomma, la casa della contemporaneità ha le porte aperte. 

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