The voice 2019, Stefano Colli. "Vorrei diventare uno showman"

Cantante e attore di Pianoro, è entrato nella squadra di Gigi D’Alessio. "Che emozione cantare insieme 'Caruso' del grande Lucio Dalla"

Stefano Colli sta partecipando al talent The Voice of Italy (Riccardo Sarti)

Stefano Colli sta partecipando al talent The Voice of Italy (Riccardo Sarti)

Bologna, 28 aprile 2019 - A Milano, dove The Voice of Italy lo impegna con registrazioni a ritmo continuo, Stefano Colli è salito con gli amici dei Muffins, la compagnia con cui mette in scena sketch, parodie e amenità varie e che tra una presenza e l’altra negli studi di Rai Due fa i suoi spettacoli nell’hinterland del capoluogo meneghino. Ma la carta che si sta giocando con il talent condotto da Simona Ventura è ovviamente l’asso su cui punta tutte le fiches: «Mi arrivano un sacco di commenti positivi sui social e aumentano i followers», fa un primo bilancio dell’apparizione nella puntata nella quale la blind audition si è conclusa con la sua scelta di Gigi d’Alessio come coach.

Come si è presentata la chance di ‘The Voice’? «Il regolamento è molto rigido e non so cosa posso dire e cosa tacere, comunque mi hanno sottoposto a un casting».

Si può almeno dire perché ha scelto D’Alessio, visto che si era girato anche Gué Pequeno? «Perché ha una storia musicale di un certo peso e mi ha regalato la grande emozione di esibirsi con me in Caruso di Dalla sapendo che i miei esordi sono legati alla sua storica vocalist Iskra Menarini. Abbiamo improvvisato, con lui al piano, ero terrorizzato perché si tratta di un brano simbolo, ma è subito scattata una bella sintonia tra noi ed è stata un’esperienza che non dimenticherò».

Che ambiente ha trovato? «Il rischio era di essere circondato da un’atmosfera di competitività esasperata, invece no. I concorrenti si sono dimostrati molto collaborativi, c’è stato scambio di conoscenze musicali, forse perché ognuno presenta un genere diverso».

Ma di qui in avanti la partita si farà più dura... «Gigi sta finendo di completare la squadra. Io sono stato il primo entrato, poi ci saranno approfondimenti musicali da cui usciranno i sei che andranno fino in fondo. Io spero ovviamente di esserci».

Che ambizioni ha acceso quest’opportunità? «Il programma si basa sulla voce e per questo mi piace, ma vorrò continuare a esplorare anche altri ambienti e accendere nuovi stimoli per diventare uno showman completo, il mio sogno. Comunque considero già una vittoria che la mia interpretazione di Moondance abbia convinto Gué e Gigi, ma abbia portato anche Morgan a dare un giudizio favorevole».

Il successo oggi si costruisce sui social? «Sono importanti e sarei ipocrita a dire il contrario, ma la vera forza di un esordiente sta nelle persone che lo seguono nei concerti, negli spettacoli, nei live. Si tratta di una popolarità diversa, che crea fidelizzazione. Alla fine sono loro i veri followers, quelli che restano dopo i passaggi come quello del talent, che è bellissimo nell’immediato ma bisogna sapere che passerà».

Pensa di avere i mezzi per arrivare alla finale? «Ho già fatto una finale a Castrocaro nel 2015 e altre esperienze tv, ma l’obiettivo anche di quest’esperienza è quello di non tradire mai il motivo per cui si fa arte. Alessandro D’Avenia, che io amo molto, dice che l’arte costringe ad amare la vita, infatti fa stare bene: musica, canto e teatro servono ad ascoltarci. E The Voice fa ascoltare la voce a prescindere dal contorno d’immagine».

Si definisce cantante o attore? «Cantante. Ma le etichette contano poco. La chiave è poter far emergere la propria personalità in maniera sincera e coerente e non artefatta».

Vive ancora a Pianoro? «Sì, con mia sorella Alessandra che è ingegnere gestionale, si occupa di e-commerce ma mi fa anche da consulente d’immagine. Un’altra pianorese ha condiviso la mia performance televisiva: Matilda De Angelis, che ringrazio per l’onore che mi ha riservato».

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