La Bologna dell'ispettore Coliandro

La lavorazione della fiction FOTO Le riprese

Bologna, Coliandro in via del Pratello (FotoSchicchi)

Bologna, Coliandro in via del Pratello (FotoSchicchi)

Bologna, 11 maggio 2015 - Tutto Coliandro (foto) minuto per minuto. L’ispettore più celebre e di tendenza della fiction targata Rai (settore di riferimento i ‘coliandrizzati’ riconoscibili dal look giovanilistico-radicalchic-impegnato e pure edonista ma con intelligenza) come abbiamo scritto più volte, è tornato in città il 4 maggio e per 18 settimane si fermerà per indagare. Sempre sotto la guida dei Manetti Bros. naturalmente.

La scorsa settimana il set è stato installato all’ospedale Maggiore, con puntate in altre location. Sabato le troupes si sono divise: una ha girato alla Certosa senza il protagonista, mentre Giampaolo ‘Coliandro’ Morelli ha fatto invece la sua apparizione in via del Pratello percorsa in lungo e in largo con contorno di anziani ciclisti per una scena di inseguimento pistola alla mano. Sei le puntate che andranno in onda in autunno sulla Rai e che vengono interamente girate tra città e provincia. Bologna non sarà soltanto inquadrata nel suo centro storico anche perché il cantierone BoBo pone non pochi problemi di inquadratura.

Come ci ha detto Marco Manetti: «Come si fa a girare con via Rizzoli e Ugo Bassi chiuse? Bologna ha questa natura di città caotica, moderna e antica al tempo stesso, dove il centro ha una grande importanza». Ma, come i ‘coliandrizzati’ ben sanno, l’ispettore si muove spesso e volentieri in luoghi non canonici. Preparando le locations – la responsabile è la bolognese Isabella Aldrovandi – la produzione ha visitato le periferie. «Racconteremo Bologna anche nel suo essere multietnica – ha detto Marco Manetti–. Peraltro abbiamo una puntata ambientata nel mondo dei sudamericani».

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