Concertone 5 aprile Bologna: "Un’emozione cantare per aiutare i bambini"

I Fast Animals and Slow Kids, con il frontman Romizi, in Piazza Maggiore: "Suoneremo in versione acustica. Un’occasione così valorizza il mestiere"

I Fast Animals and Slow Kids, con il frontman Romizi, in Piazza Maggiore

I Fast Animals and Slow Kids, con il frontman Romizi, in Piazza Maggiore

Bologna, 2 aprile 2022 - Per loro è la seconda volta in Piazza Maggiore. La prima è stata - non erano ancora all’apice della popolarità - nel 2019, quando si esibirono sul Crescentone in un concerto acustico, inusuale per loro che hanno nell’elettricità del punk la principale fonte di ispirazione. Tornano nel cuore di Bologna, i Fast Animals and Slow Kids del cantante Aimone Romizi, il 5 aprile, questa volta per una giusta causa, ‘Tocca a noi’, il concerto nato da un appello della Rappresentante di Lista per sostenere la raccolta fondi di Save the Children, a favore dei bambini vittime della guerra in Ucraina, usando il numero 45533. Il gruppo sarà nuovamente a Bologna per il concerto di presentazione dell’ album, ‘E’ già domani’ il 9 aprile all’Estragon. Anche questo già esaurito, come esauriti sono i posti a disposizione in Piazza Maggiore, tutti prenotati, in una corsa al click, pochi minuti dopo l’apertura delle prenotazioni.

Romizi, insieme a Gianni Morandi siete gli unici artisti del concerto del 5 aprile che possono dire di aver già suonato in Piazza Maggiore.

"Per noi, quella del 2019, è stata l’esperienza più incredibile della nostra carriera. Eravamo anche quella volta, come saremo il 5 aprile, in versione acustica, praticamente senza palco, al centro della piazza, circondati da migliaia di persone, tutti seduti a terra, in un silenzio indimenticabile. Per non parlare dei camerini a Palazzo Re Enzo. Credo che per qualsiasi musicista una occasione così sia un di quelle che danno un senso al mestiere che fa".

Adesso tornate per una giusta causa.

"E’ una grande opportunità poter mettere la nostra musica, le nostre canzoni, la nostra notorietà, anche, al servizio di una causa come questa. E’ la soddisfazione di poter fare qualcosa di concreto, suonare per sensibilizzare le persone, i ragazzi più giovani su un tema che, sino a pochissimo tempo fa, pensavamo fosse sideralmente lontano dalle nostre vite. Non è così, e abbiamo il dovere di fare la nostra parte, sostenendo la raccolta fondi di Save the Children".

La musica, spesso, sul rifiuto della guerra, ha più potere di qualsiasi discorso di un leader politico.

"Per i giovani, che sono il nostro pubblico, è naturale usare la musica non solo come fonte di piacere e di intrattenimento, ma anche come racconto sociale. Penso all’influenza profonda che su di me ha avuto un artista come Bruce Springsteen, che, con le sue ballate ha restituito dignità agli ultimi, a un mondo sommerso e apparentemente senza futuro. Grazie alle sue canzoni ho imparato ad amare una America minore che lotta per la sopravvivenza".

Dopo pochi giorni sarete all’Estragon con le canzoni del vostro ultimo album, che si chiama ‘E’ già domani’.

"Sembra un caso, ma è urgente e per noi necessario parlare del domani, è lì che dobbiamo guardare, a un futuro migliore. Ma, come diciamo in molte canzoni del disco, dobbiamo farlo con la consapevolezza del presente, del periodo che viviamo. Altrimenti perdiamo il senso dell’esistenza, della crescita".

Cosa suonerete in Piazza Maggiore?

"Due brani in versione acustica, uno sarà sicuramente una delle nostre canzoni più famose, ‘Cosa ci direbbe’, un inno da cantare insieme, anzi da urlare insieme, per chiedere a tutti una donazione a Save the Children".