X Factor 2018, Maionchi punzecchia Lodo Guenzi ai live. “È prolisso”

Il leader de ‘Lo Stato Sociale’ debutta tra i giudici con disinvoltura. Anche troppa, secondo la collega

Lodo Guenzi a X Factor 2018 (da Instagram)

Lodo Guenzi a X Factor 2018 (da Instagram)

Bologna, 26 ottobre 2018 – X Factor 2018? Come casa sua. Chi si aspettava un Lodo Guenzi a disagio per i riflettori, intimidito dai colleghi o turbato dalle critiche dei fan di Asia Argento, sbagliava di grosso. Il bolognesissimo leader de ‘Lo Stato Sociale’ si presenta ai live spensierato come la sua giacca blu, piena di cactus e fulmini.

Sotto indossa una maglietta bianca con la scritta “Voglio bene ai regaz”. Stile Sanremo, insomma, con tanto di messaggio bolo-dadaista, chissà, magari dedicato ai compagni della band. Della serie: sì, è vero, ballo da solo e mi prendo la scena, ma non dimentico gli amici. Con loro, d’altra parte, ha concordato la partecipazione allo show di Sky dopo la cacciata di Asia.

“In bocca al lupo al biondino che mi sostituirà”, ha scritto nei giorni scorsi su Instagram l’attrice romana. Lodo cerca di non farla rimpiangere. Entra subito nella parte esibendo la sua competenza musicale. Tra sorrisi e pacche sulle spalle fa capire di che pasta è fatto.

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Guida la squadra dei gruppi ereditata dalla figlia del regista horror. Ai Seveso Casino Palace assegna ‘Giovane Fuoriclasse’ di Capo Plaza. I Bowland rapiscono il pubblico dell’X Factor Arena con una versione straniante di ‘Sweet Dreams’. E i Red Bricks Foundation si misurano con ‘New Rules’ di Dua Lipa, ma la loro performance non convince i telespettatori, che li mandano al ballottaggio. Finirà bene comunque, per i rockettari romani (il primo eliminato è Matteo Costanzo) e per il loro mentore.

Quest’ultimo protegge i ‘suoi’ ragazzi con l'atteggiamento incoraggiante ma sincero del buon insegnante. Se Manuel Agnelli sostiene che i Seveso non abbiano ancora un sound definito, lui replica: “Il sound sono fiducioso che arriverà”. Rintuzza gli appunti dei colleghi senza mai sentire l’odore del sangue e della competizione. Si gode lo spettacolo come se quella fosse solo musica, e non una gara.

La passione prende il sopravvento nei commenti, immaginifici e infarciti di metafore. “Con i Bowland – dice – il tempo sparisce come quando limoni al liceo e non ti accorgi che ormai è la terza ora”. Oppure: “Leila, tu sei la reincarnazione dell’ultima tigre della Persia”. Parla molto, Lodo, anche troppo. A un certo punto se ne rende conto anche lui. “Forse avrei fatto meglio a mandarvi un vocalino di dieci minuti”, ammette. E soprattutto se ne accorge Mara Maionchi. “È stato bravo, corretto – commenta la produttrice a fine puntata -, ma un po’ prolisso: non possiamo stare fino alle tre della mattina a romperci i maroni”. Agnelli conferma: “Mi serviva qualcuno che parlasse più di me”. A Guenzi non resta che incassare e stare al gioco: “Questa è una delle più belle dimostrazioni d’affetto di tutta la mia vita”. Ed è solo l’inizio.

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