Bologna, 22 agosto 2012 - Clamoroso al Gianni Falchi. La Fortitudo Baseball licenzia G. G. Sato, il giapponese che era uno dei due stranieri (l'altro è Jesus Matos) rimasto al club di Bologna che nelle prossime settimane si giocherà la Coppa dei Campioni e la finale di Coppa Italia.

«Il consiglio direttivo della Fortitudo B. C. 1953, riunito in data odierna - si legge nel comunicato della società - ha deciso di rilasciare, con effetto immediato, il giocatore Takahiko (G.G.) Sato. Gravi motivi disciplinari sono alla base della decisione maturata dalla società biancoblù di interrompere il rapporto con il giocatore».

Cosa è successo di così grave? Il giocatore si è rifiutato di partire con la squadra alla volta di Nettuno, nei giorni scorsi, dove la squadra avrebbe disputato con i locali laziali la semifinale di Coppa Italia. E' vero che, per regolamento, gli stranieri in Coppa Italia non possono giocare, ma né Jesus Matos né tantomeno Mark Castellitto (partito nonostante sapesse di non poter scendere in campo per un infortunio) si sono rifiutati. Il gruppo prima di tutto che è poi sempre stato uno dei valori sui quali si è basata la Fortitudo. Il giapponese, che pure aveva iniziato nel migliore dei modi la sua avventura italiana, ha detto no, infrangendo una regola non scritta e mancando di rispetto ai compagni.

«E' un professionista e come tale avrebbe dovuto comportarsi - dice il presidente della Fortitudo Stefano Michelini - . Doveva solo seguire la squadra, rendersi utile».

Non va oltre, Stefano, ma il club ha dato anche al giapponese la possibilità di ravvedersi, di chiedere scusa. Poche parole sarebbero bastate per rimettere le cose a posto ed evitare un provvedimento clamoroso. Per tutta risposta, invece, il giapponese ha preso le sue cose dall'armadietto dello spogliatoi, senza dire nulla. La Fortitudo, a quel punto, l'ha licenziato anche se, tra una settimana, ci sarà la final four di Coppa dei Campioni ancora a Nettuno. Dove Sato avrebbe potuto essere protagonista e invece...