VIRTUS
69
SCHIO
84
SEGAFREDO : Pasa 11, Dojkic 26, Zandalasini 13, Cinili 3, Turner 4, Battisodo 2, Sagerer, Barberis 10, Tassinari ne, Ciavarella ne. All. Gianolla.
FAMILA SCHIO: Verona, Crippa 7, Laksa 21, Gruda 22, Keys 8, De Shields 6, Sottana 12, Andrè 6, Dotto 2, Del Pero ne, Mutterle ne. All. Dikaioulakos.
Arbitri: Valleriani, Barbiero, Nuara.
Note: parziali 16-24, 31-50, 49-71.
Schio domina gara-quattro e conquista lo scudetto. In un PalaDozza caldissimo con 3.500 spettatori presenti, le vicentine battono una Virtus volitiva, ma che non riesce a ripetersi dopo 48 ore dalla splendida gara-tre.
Il tricolore va con merito a Schio, ma con l’onore delle armi ad una VIrtus che alla sua prima finale scudetto esce a testa altissima dal campo.
Angela Gianolla si affida a Pasa, Dojkic, Zandalasini, Cinili e Turner. Dall’altra parte Dikaiolakos che tra le straniere lascia in tribuna Mestdagh per De Shields e si schiera con Verona, Crippa, Laksa, Keys e Gruda.
L’atmosfera è splendida e il PalaDozza è davvero caldissimo. L’inizio è un testa a testa tra Gruda da una parte e Dojkic dall’altra.
La guardia virtussina produce 12 dei primi 14 punti, mentre dall’altra parte Gruda arriva subito in doppia cifra, seguita ben presto da Laksa. L’uscita di Dojkic per 2 falli coincide col primo allungo di Schio avanti 16-24 al 10’.
La rottura prolungata della Virtus porta Schio a toccare il +15 sul 16-31 a inizio seconda frazione.
Schio è un orologio svizzero, in attacco alterna gioco sottocanestro e conclusioni perimetrali; in difesa, salvo qualche singola fiammata, annichilisce le offensive bianconere e poi domina a rimbalzo. Le orange volano avanti 42-68 sul +26 al 28’ e mettono l’ipoteca definitiva su gara-4 e scudetto. Nell’ultimo quarto la Virtus non si arrende, prova a riavvicinarsi ma il cronometro scorre inesorabile fino alla sirena.
Filippo Mazzoni
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