Alberto Tomba, il documentario: lo sci e le passioni, una vita da film

Il campionissimo al Galliera per l’anteprima. In sala con gli amici e la mamma: "Una sorpresa per lei"

Una delle immagini del documentario su Alberto Tomba

Una delle immagini del documentario su Alberto Tomba

Bologna, 20 marzo 2023 – Alla primissima del film, quella privata solo per lui, prima di essere presentato al mondo, Alberto Tomba si è commosso. E forse è successo anche al cinema underchurch Galliera, visto che accanto a lui, nella fila centrale, era seduta la mamma Maria Grazia Dalla Mora assieme agli ‘amici del club’, che fuori dal cinema, dopo autografi e interviste – in cui è stato ricordato anche quando ’Tomba la Bomba’ alle Olimpiadi di Calgary ’fermò’ il festival di Sanremo nel 1988 – hanno intonato un "alè alè alè alè Alberto alè" vigoroso. Poi dietro, la sorella Alessia.

Alberto Tomba-Vincere in salita, produzione di Next14 e RaiDocumentari con la regia di Tommaso Deboni, esce a 25 anni esatti dal suo ritiro dalle competizioni. Oggi è stato protagonista di questa piccola presentazione bolognese, solo per pochi, una trentina di persone, prima di essere mandato su RaiTre venerdì 24 marzo alle 21,25. E forse era necessaria, perché doveva essere una sorpresa per la signora Tomba che non ne sapeva nulla. O meglio, lei, come raccontava ieri, era stata intervistata, ma non sapeva bene per cosa. "Volevo farle una sorpresa – racconta l’Albertone nazionale col cuore bolognese, ridendo – ma poi in mattinata, dopo l’annuncio dell’uscita del film, hanno iniziato a chiamarla tutti e così la sorpresa ci sarà solo in parte".

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In effetti la signora è protagonista fin dal primo minuto di questo documentario pieno di materiale di repertorio arrivato dalle Teche Rai e dal fan club di Modena, nel saluto che Alberto le fa ogni mattina alle 7, mandandole un bacio. Poi eccola comparire raccontando di questo figlio che le è un po’ mancato nel periodo d’oro e mostrando il percorso che lui faceva da bambino: "partiva da qua e poi scendeva a gran velocità già da piccolo e poi tornava su a scaletta quando c’era la neve". Da questa narrazione che ogni tanto Tomba commenta con battute ad alta voce, come fosse (e in effetti è) la proiezione dei filmini in famiglia e con gli amici, emerge un campione nella sua intimità e nel suo grande amore per la montagna che non si è mai assopito, perché da quando si è ritirato pratica corsa, nuoto, bici, sci, alpinismo. Non sta fermo un attimo. Come da piccolo. "Con mio padre e mio fratello – racconta nel film – nei primi anni Settanta era più un divertimento, andavamo anche col bob, su a Cortina e in Appennino, mi piaceva tanto anche il motocross e con mio fratello facevamo corsa e tutti gli sport possibili da fare sui prati, sulla terra, al mare tuffi, sci d’acqua... Ho cominciato con l’acqua, poi si ghiacciò, un giorno venne la neve e il signore mi disse: Alberto vinci per noi".

Tra le nevi di Madonna di Campiglio e del Corno alle Scale si intrecciano le vicende della sua storia sportiva (vengono intervistati Marc Girardelli, l’avversario di sempre, gli amici tifosi Roberto Mancini, Ivan Zaytsev e Andrea Bocelli, la campionessa Deborah Compagnoni, lo sponsor Luca Barilla, gli allenatori Gustav Thöni e Flavio Roda e Bruno Gattai), a 40 anni dal suo esordio nel 1983, e gli eventi piu` rappresentativi dei magici anni ‘80-’90.

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