Sinisa: "C’è tanta euforia, dobbiamo gestirla"

La ricetta del tecnico: "Bisogna ritrovare un equilibrio mentale, la stagione è ancora lunga. Paura di Vlahovic? No, è una partita"

di Massimo Vitali

L’euforia, la guerra, l’equilibrio mentale, gli attributi di Vlahovic, la cattiveria agonistica, il serbatoio emozionale. Ogni vigilia di Mihajlovic è una finestra spalancata su tutto lo scibile umano. Sinisa non è una Treccani e non tutto quello che dice è sempre condivisibile: ma certo la vita l’ha vissuta, nelle sue mille sfaccettature. In quindici giornate di campionato oggi ha apparecchiato un derby (si gioca all’ora di pranzo) che al Dall’Ara è uno sorta di spareggio, molto anticipato, per un posto al sole a ridosso dell’Europa.

Bologna e Fiorentina a braccetto con 24 punti, cioè guardando il mondo da lassù. Rischio vertigini?

"Adesso si respira una grande euforia – ammette Mihajlovic –, ma dobbiamo gestirla con equilibrio mentale. E’ come se avessimo un serbatoio emozionale: quando l’euforia supera un certo livello bisogna metterne una parte nel serbatoio, perché da lì potremo attingere nei momenti difficili". Spiegazione a seguire: "Il campionato è ancora lungo e la classifica corta, basta perdere due partite e ti ritrovi nell’altra colonna. Quindi cavalchiamo l’onda, ma con la testa fredda. E sapendo che non si può migliorare all’infinito, ma che questo gruppo ha ancora dei margini di crescita".

E allora sotto con la Fiorentina del suo connazionale Vlahovic. A proposito: come annunciato niente derby in salsa serba tra centravanti, visto che l’austro-serbo Arnautovic non è stato nemmeno convocato.

"Preferisco perdere Arnautovic per una partita piuttosto che rischiare di non averlo per due settimane", sintetizza Sinisa.

Postilla: "Nel mostro modo di giocare Marko non ha un sostituto, ma con la Roma è stato in campo appena tredici minuti e abbiamo vinto ugualmente".

Messaggio per lo spogliatoio: si fa con quel che passa il convento e zero alibi. E pazienza se una squadra che ha subito appena 2 gol nelle ultime 5 partite (ma che non vince un derby dell’Appennino dal 2013) oggi sfida il capocannoniere del torneo. "Paura di Vlahovic? E’ solo una partita di calcio", fa notare Sinisa. Che poi apre il lungo capitolo serbo: "Son contento per la mia Nazionale, perché Dusan è davvero forte. Ma soprattutto ha gli attributi, che a noi serbi danno in omaggio. Essere cresciuti in contesti che hanno conosciuto la guerra, o condizioni di vita difficili, ti dà qualcosa in più a livello caratteriale che poi ti torna utile. Guardate la capacità di gestire la pressione di Djokovic, che si allenava sotto i bombardamenti".

Avanti tutta, dunque, contro una Fiorentina che ha perso le 4 ultime trasferte: in teoria un vantaggio per un Bologna che ha raccolto 16 dei suoi 24 punti al Dall’Ara. Sinisa però non guarda ai numeri, né alla scaramanzia.

"Non sono scaramantico. La coppola che ho usato con lo Spezia e con la Roma magari la cambio: anche perché era la stessa con cui abbiamo preso quattro o cinque gol...".

Di mercato no: vietato parlare. "Possiamo prendere uno che poi gioca con la Fiorentina? No. E allora a che serve parlarne adesso?".

Testa fredda, per l’appunto.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro