Anche Amorosini è tornato a casa

Stop al torneo in Belgio e così ha dovuto dire addio ad Anversa: "Magari in futuro potrei andare in Spagna"

La sua avventura in Belgio si è chiusa anzitempo. Mattia Amorosini, nato a Bologna il 24 marzo 1999, è rientrato in città lunedì, dopo l’esperienza con i Royal Herakles, la squadra di hockey su prato di Anversa. Cresciuto nelle fila dell’Hockey Team Bologna, di cui è allenatore e presidente papà Pietro, Mattia al termine della scorsa stagione ha scelto l’avventura del professionismo, raggiungendo il Belgio, la terra della nazione campione del mondo.

"La federazione belga ha sospeso il massimo campionato, senza vinti e vincitori. Non è stato assegnato lo scudetto, non ci saranno retrocessioni e, il prossimo anno, ci saranno due squadre in più. La mia esperienza è stata positiva: 11 partite, due gol, tre assist e il settimo posto".

Mattia è stato nominato atleta del mese a dispetto della giovane età.

"Ero già tornato a Bologna nei mesi scorsi per la scomparsa di nonna Isabella. Ora lo stop è definitivo".

In casa si allena e può contare su un arbitro doc: la sorella Ilaria, più grande, è uno dei migliori fischietti italiani al punto che aveva qualche speranza di andare ai Giochi di Tokyo.

"Con gli Herakles - racconta Mattia - avevo un accordo annuale. Vediamo se restare o provare, magari, l’esperienza in Spagna. Anche in Belgio, come in Italia, è tutto fermo. L’unica concessione in più è la corsa, anche in coppia. Per il resto mascherine, guanti e ovunque distanze di sicurezza. Sono tornato a Bologna anche per stare vicino alla mia famiglia".

a. gal.

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