Anna Basta e lo scandalo Farfalle: "Alleno per cambiare la ritmica"

L'ex Farfalla bolognese dopo la bufera: "Si può essere performanti restando in salute: alleno per non far subire alle bimbe ciò che ho subìto io"

Bologna, 12 novembre 2022 - Alleno per non far subire alle bimbe ciò che ho subìto io e sapendo che si possono raggiungere risultati importanti ma in un modo migliore. Il che non significa non essere severi, ma porre l'attenzione sul lato umano dell'atleta, accettando anche le caratteristiche fisiche personali. Si può essere performanti restando in salute". Anna Basta, bolognese, parla a cuore aperto sullo scandalo che ha investito il mondo della ginnastica ritmica italiana. Perché "Tutte le atlete vivevano uno stress emotivo importante: dall'incubo della bilancia alla mancanza quotidiana di ascolto ed empatia".

Anna Basta (archivio)
Anna Basta (archivio)

Nei giorni scorsi erano emersi casi legati a presunti maltrattamenti, pressioni psicologiche e fisiche subite da alcune ex atlete delle Farfalle, tra cui la stessa Basta. Nella sua prima dichiarazione pubblica, Basta dichiarò di aver anche pensato addirittura al suicidio. "Quando ho davvero pensato di provarci, però, ho sempre avuto qualcuno che mi scuoteva e mi spronava a vivere. Finché ho detto basta", racconta in un'intervista al quotidiano 'La Ragione' 

 Dopo tre anni nella Nazionale italiana, l'ex farfalla ha abbandonato il suo percorso di atleta agonista. Quando le chiediamo se la sua esperienza possa essere considerata un modus operandi tipico dell'allenamento in Federazione ci spiega che, in realtà, le vessazioni erano mirate nei confronti suoi e dell'amica-collega Corradini, seppure "tutte le atlete vivevano uno stress emotivo importante: dall'incubo della bilancia alla mancanza quotidiana di ascolto ed empatia".

Il ministro dello Sport Andrea Abodi e il presidente del Coni Giovanni Malagò hanno preso posizione contro qualsiasi forma di abuso e attivato i doverosi accertamenti. Due giorni fa l'atteso incontro con la Procura federale è stato commentato da Basta come "un incontro positivo. Abbiamo raccontato la nostra storia, ricevuto molto sostegno e ho riscontrato un'energia positiva". Non trapela nessun nome, nonostante l'attenzione sia naturalmente concentrata su Emanuela Maccarani, commissario tecnico della Nazionale di ginnastica ritmica dal 1996.

"Abbiamo esposto a chi di dovere la nostra denuncia e vedremo le indagini a cosa porteranno", il commento secco della Basta sempre dalle colonne de 'La Ragione'.

E poi: "Sono in contatto quotidiano con le ragazze che dopo me e Nina hanno denunciato e a tutte ho fatto i complimenti per il coraggio", rivela.

 Anna Basta non intende fermarsi qui. Sostiene che "la battaglia è appena cominciata" e che continuerà a combatterla sui social oltre che nelle sedi opportune: "È fondamentale che l'ambiente torni sano e che le atlete possano vivere serenamente questa passione, com'è giusto che sia".

Per chi ancora dubita della sua posizione, accusando lei e le altre colleghe di aver infangato per sempre il buon nome della ginnastica ritmica, la risposta è nei fatti: "Scusami, vado di corsa. Ho gli allenamenti delle mie bimbe e non voglio farle aspettare".

Come si sta muovendo la Federazione

"Prosegue lo scrupoloso lavoro della Federazione Ginnastica d'Italia per la salvaguardia dei suoi tesserati. Questo fine settimana parte l'attivita' di 'Survey' indagine, studio approfondimento, su tutte le sedi delle accademie nazionali e internazionali di ginnastica, in maniera trasversale sulle sezioni olimpiche di Ritmica, di Artistica maschile e femminile e di Trampolino Elastico". Lo comunica la stessa Federazione in una nota.

La testimonianza di Vanessa Ferrari

Due giorni fa la fuoriclasse della ginnastica artistica, Vanessa Ferrari, ha dedicato all'argomento un lungo post sui suoi social dichiarando di non essere "affatto sorpresa" e di aver avuto un'esperienza simile a 19 anni quando fu addirittura ricoverata per problemi alimentari in una clinica a Verona, guarendo poi solo "grazie al supporto di esperti e dopo un paio di anni di percorso".

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