Arnautovic: "Sto bene, la strada è giusta"

Il centravanti austriaco si confessa: "Dopo lo strappo accusato prima dell’Europeo avevo bisogno di lavorare a parte. Scelta vincente"

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di Massimo Vitali

C’è sempre una prima volta. Anche se ti chiami Marko Arnautovic e dall’alto dei tuoi 32 anni in carriera hai vissuto, più o meno, tutte le situazioni. La prima volta del Marko rossoblù è riuscire a giocare una partita, quella di domenica con l’Udinese, avendo alle spalle due settimane …senza partite.

A Casteldebole, da questa estate, non gli era mai successo. E adesso è successo, va detto, a causa di un guaio muscolare che il centravanti austriaco si trascina da mesi e che gli ha impedito di allungare la sua striscia da stakanovista con l’Austria. La rassicurazione più importante, nell’intervista che ieri Arnautovic ha concesso a Bfc Tv (il canale del club), è proprio quella relativa al suo stato di salute. Partendo dal riassunto delle puntate precedenti.

"Ultimamente ho giocato molte partite, col Bologna e con la Nazionale – dice il numero 9 rossoblù, confessandosi in inglese –. Dopo la Lazio sono arrivato al punto di avvertire un po’ di dolore al bicipite femorale (destro, ndr), il muscolo che mi ero strappato prima dell’Europeo. A quel punto il club ha deciso di non farmi partire con la Nazionale, per farmi tornare in salute".

Decisione di Casteldebole, ancorché in qualche modo condivisa con la nazionale austriaca. Quel che più conta, però, è sapere come stia oggi il muscolo che lo tormenta da mesi.

"Credo che siamo sulla buona strada", dice il diretto interessato.

"Qualcosa ancora sento, ma sono pronto al cento per cento per domenica". Dentro queste parole c’è una notizia: Arnautovic sarà in campo dal primo minuto, salvo ripensamenti di Mihajlovic, domenica con l’Udinese. Guerriero nato. Pronto a calarsi in una sfida che, vista la stazza dei bianconeri di Gotti, si preannuncia come sempre molto fisica. Marko ti guarda un po’ di sbieco. Della serie: ma con chi credi di parlare?

"Ho giocato molti anni in Inghilterra – è la sua risposta – e so che cosa sono le partite fisiche. Queste sono le sfide che mi piacciono, perché mi piace cimentarmi in partite dure".

Ergo: "Io sono pronto e spero che lo sia anche la squadra, perché dopo quella con la Lazio abbiamo bisogno di un’altra buona prestazione".

E qui viene l’Arnautovic tattico, che benedice la svolta difensivista di Mihajlovic: "Il modulo (sottinteso: 3-5-2, ndr) ci ha dato più sicurezza dietro. Nelle precedenti partite abbiamo presi troppi gol e adesso vogliamo invertire la rotta, essere più compatti dietro e andare tutti insieme in attacco. Con la Lazio abbiamo fatto un ottimo lavoro e adesso dobbiamo ripeterlo".

Le premesse, giura Arnautovic, ci sono tutte.

"In queste due settimane, a parte i due giorni di riposo che l’allenatore ci ha concesso, abbiamo sempre lavorato duro. Sono sicuro che a Udine faremo una grande partita".

Tutto il resto è cornice, ma non irrilevante. "Fuori dal campo sto vivendo un periodo un po’ stressante perché abbiamo trovato casa e stiamo traslocando – rivela Marko –. Ma i miei figli frequentano già la scuola, in città mi sento come a casa e benvoluto da tutti e ho buone sensazioni per i prossimi anni".

Hobby? Zero: "Solo stare in famiglia e prepararmi al cento per cento per le partite".

Basico e teutonico.

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