Italia-Polonia al PalaDozza per andare ai Mondiali di basket

Partita questa sera alle 20.15. Intervista ad Aradori

Aradori con la maglia della Nazionale

Aradori con la maglia della Nazionale

Bologna, 14 settembre 2018 - Pietro Aradori è di casa al PalaDozza. E ha una gran voglia di tornare in campo per giocare per i due punti. Per inseguire un sogno chiamato Mondiali. Per farlo bisogna cominciare da stasera: battere la Polonia. Aradori, com’è la vigilia di questa Italia-Polonia? «Siamo insieme dal 25 agosto. Abbiamo disputato un paio di amichevoli. La voglia di fare sul serio c’è. E noi azzurri ci siamo». Prima di questo confronto qual è la sensazione più comune? «Ognuno di noi la vive in modo diverso. C’è chi è più teso, chi la sente di più. Io credo di viverla nel modo giusto. Con tanta carica». Si gioca al PalaDozza. «Che ormai considero casa mia». Cos’ha di speciale il PalaDozza? «La storia, ma non solo quella. Ho giocato anche al Pianella, che è uno dei monumenti della nostra pallacanestro. Ma il PalaDozza ha qualcosa di più. Fascino, storia, atmosfera. E soprattutto è sempre pieno». La maglia azzurra regala brividi? «Brividi forse no. Ho 143 presenze in Nazionale. Però la maglia azzurra è qualcosa di grande valore. Non va mai data per scontata». Non ci sono Belinelli e Gallinari. «E’ un discorso che viene affrontato ogni estate. C’è qualcuno che manca e fa delle scelte. Noi le rispettiamo. E giochiamo con quelli che ci sono». Cosa darebbe per partecipare al Mondiale? «Tutto me stesso. Come faccio sempre. Ci aspettano due partite importanti. Ma facciamo un passo alla volta. E pensiamo alla Polonia». Lei, bresciano a Bologna. Luca Vitali, bolognese a Brescia: lo scorso anno non sono mancati i motivi di confronto. «Ma è come ha già detto Luca. Ci siamo battuti sul campo. Ora dobbiamo solo guardare avanti e pensare alla Nazionale». Dopo la Nazionale, sempre al PalaDozza, ci sarà un derby amichevole. «Ho giocato tanti derby nella mia carriera. Mi manca quello di Bologna. Spero di affrontarlo un giorno. Quello di domani, pur essendo un derby, non avrà lo stesso sapore». Dopo i derby di due anni fa, in A2, servirebbe il derby in A. «Servirebbe non solo a Bologna, ma a tutto il movimento. Credo che la rivalità, anche quando ce l’hai in casa, possa essere un qualcosa in più. Una concorrenza che ti spinge a fare meglio. Tanta gente, tanta passione. E il PalaDozza pieno. Come lo vorrei stasera». Ma sull’esito del confronto di questa sera, i tifosi possono dormire sonni tranquilli? «Se conoscessi già il risultato, non la giocherei nemmeno. Dobbiamo essere consapevoli di aver svolto, finora, un buon lavoro. Si può fare sempre meglio, è vero. Cominciamo a farlo vedere questa sera. Ci siamo ritagliati un secondo posto, finora. Possiamo fare meglio, ripensando anche alle ultime due sconfitte».

 

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