GIANLUCA SEPE
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Bologna Fc, prima di Liverpool c’è l’Atalanta. Italiano: “Pensiamo una partita alla volta”

Sabato 28 settembre i rossoblù in campo al Dall’Ara contro la squadra di Gasperini, poi l’attesa trasferta ad Anfield. Il tecnico: “La medicina che ti fa andare più forte è la vittoria. Orsolini sa che deve fare di più. Skorupski o Ravaglia? Vediamo”

Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano esulta sotto il settore ospiti dopo la prima vittoria stagionale a Monza (Foto Alive)

Il tecnico del Bologna Vincenzo Italiano esulta sotto il settore ospiti dopo la prima vittoria stagionale a Monza (Foto Alive)

Bologna, 27 settembre 2024 – Alla ricerca di equilibrio e identità. E’ un Vincenzo Italiano soddisfatto e determinato quello che si presenta in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Atalanta, analizzando gli avversari e il percorso di crescita della squadra reduce della vittoria contro il Monza, la prima in campionato e soprattutto in procinto di affrontare un mini-ciclo che vedrà tra gli avversari la Dea, il Liverpool e il Parma, con il ritorno del derby: “Ci muoviamo pensando partita dopo partita, non si può andare oltre. Il passo fondamentale è creare un gruppo coeso a cui vanno aggiunti i risultati. Per fare questo bisogna pensare di volta in volta”.

Sulle squadre di Gasperini

“Prima c’è l’Atalanta, una squadra molto forte. Poi penseremo a Liverpool e via continuando. Ogni partita ha la sua difficoltà e la sua strategia, le squadre cambiano atteggiamenti e noi dovremo essere bravi a interpretarli”.

Negli ultimi anni il tecnico di rossoblù ha affrontato in molte occasioni Gasperini, con un buon trend di risultati positivi. In questo caso però Italiano sembra voler essere cauto, auspicando la massima concentrazione dai suoi contro un avversario ostico: “Negli ultimi tre anni ci siamo incontrati spesso, tra Coppa Italia e campionato, sono state tutte partite belle e molto tirate, con grande intensità, Spero venga fuori una partita del genere. Dobbiamo sempre tare attenti contro le squadre di Gasperini, non pensare a momenti in cui possono essere in difficoltà. E’ necessario che anche noi ricerchiamo questa convinzione, quando sei squadra vera hai sempre capacità di reagire”.

Una convinzione che può essere raggiunta anche grazie alla serenità che si è vista dopo il successo di Monza, come lo stesso Italiano ha riconosciuto: “La medicina che ti fa andare più forte è senza dubbio la vittoria. Questa è stata la settima più bella, tutti a spingere, tutti con il sorriso. Spero di continuare così, il cammino è ancor lungo. Dobbiamo creare una grandissima identità. Non sappiamo cosa accadrà in campo ma ho visto una squadra concentrata e che si è allenata molto bene”.

L'importanza di Ndoye e Castro

Bocche sempre cucite sulle scelte tecniche in vista della sfida alla Dea, con l’allenatore del Bologna che non ha dato indicazioni sull’undici titolare ma ha comunque voluto sottolineare il contributo dei singoli e in particolare di due giocatori chiave come Ndoye e Castro: “Dan ha reagito benissimo all’infortunio, ha giocato tutta la partita con lo Shakhtar e con il Monza. Ha riposato e ora si è ripreso molto bene. Castro sta facendo grandi cose ma ha sempre 20 anni. Deve imparare ancora tanto. Giocando capirà tantissime cose, ha qualità che possono farlo diventare un grande giocatore, ha qualcosina in più rispetto ai suoi coetanei. Deve crescere, seguire l’allenatore e rimanere coi piedi a terra, seguire anche i compagni e qualche raccomandazione, se continua così può crescere molto”.

Da Holm a Karlsson, il punto

Poi una chiosa su chi ad oggi ha giocato meno, per infortuni e per scelta tecnica, a partire da Holm, tormentato dai problemi fisici fin dal ritiro e da Dallinga e Karlsson, ancora non inseriti a pieno nelle rotazioni: “Holm sta crescendo, si è allenato bene. E’ stato martoriato, prima il problema in ritiro, poi la caviglia. Su 50 allenamenti ne ha fatti 10. E’ un po’ in ritardo ma recupererà presto. Karlsson deve lavorare e andare sempre forte per guadagnarsi il minutaggio. Anche Dallinga sta crescendo molto, non è lo stesso che avete visto all’inizio”.

I due portieri

A Monza poi si è visto anche l’avvicendamento tra i pali, con Ravaglia al posto di Skorupski. Lo stesso Italiano ha voluto sottolineare la buona prestazione del portiere bolognese nonostante l’errore sul gol di Djuric: “Vedremo i cambi tra i pali durante l’anno. Ci sono 3 partite a settimana che ci obbligano ad avere questo tipo di gestione, ne abbiamo parlato coi ragazzi. Ho parlato con anche con Fede dopo Monza, ha lavorato in maniera strepitosa, mi è piaciuto. Ha commesso un errore tecnico, può capitare. Quello di concetto però sarebbe stato più grave”.

Su Orsolini

Il mister ha poi risposto anche ad un domanda su Orsolini, le cui prestazioni nelle prime partite sono state sottotono rispetto a quanto il numero 7 del Bologna aveva abituato lo scorso anno. Anche in questo caso Italiano ha spiegato come un giocatore come Orsolini sia fondamentale sullo scacchiere tattico: “Ci ho parlato tanto, l’ultimo dei miei pensieri è non averlo libero di testa e che non sia messo in condizione di fare la differenza. Lo sa anche lui che può fare molto meglio, non deve perdere di vista la sua capacità che è la concretezza. Tutti possono avere momenti di alti e bassi ma non deve abbattersi. Qui ha la stima di tutti. So cosa vuol dire avere un esterno del genere. Ne ho parlato con lui ma noi siamo qui a valutare quello che si vede in campo. Non può essere quello di queste partite, lui stesso mi ha detto ‘mister mi capitano spesso questi momenti, dobbiamo venirne fuori insieme’”. 

Verso Bologna-Atalanta

Sulla partita di domani contro l’Atalanta, l’allenatore del Bologna ha concluso evidenziando come non si debba guardare la classifica o i risultati avversari ma cercare di crescere ancora e ridurre gli errori: “Dopo sei giornate le classifiche non le guardo, sia per punti e gol fatti e subiti, è inutile. Hanno cambiato tanto e anche loro devono trovare il giusto inserimento e l’adattamento. Come noi l’Atalanta è stata costruita per fare tre competizioni, è squadra forte e temibile. Noi dovremo essere efficaci, ridurre le occasioni di pericolo, lavorare bene nella fase difensiva negli ultimi 20 metri”. 

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