
Cesare Cremoni durante un concerto allo stadio Renato Dall’Ara. Il cantautore sarà a Bologna per il suo tour con il nuovo album ’Alaska Baby’ il 19 e 20 giugno (date sold out)
Bologna, 23 gennaio 2025 – “Questa sera sei bellissima. Se lo sai che non è finita, abbracciami”. E anche se è finita, per quest’anno, l’avventura Champions, per certi versi è come se tutto fosse iniziato e non poteva esserci notte più Poetica, martedì, a Bologna. E forse nello sport, nella vita e dunque anche nella musica, davvero non ci sono solo coincidenze. Non è un caso che, dopo la vittoria gloriosa sul Borussia, risuonasse al Dall’Ara – per la prima volta nella competizione europea –, una delle canzoni più amate di Cesare Cremonini. E non è un caso che “il cantautore ultras”, come si è definito in queste ore, cresciuto da ragazzino in Curva Andrea Costa prima di andare a fare le prove con la band, abbia sperato e gioito con il suo Bologna all’ombra di San Luca. Quel simbolo della città che in Alaska Baby è ora un po’ canzone e un po’ inno, in cui risuona anche la voce di Luca Carboni. E non è un caso che i due artisti saranno assieme nel Dall’Ara della musica, a giugno, quando Cesare approderà (il 19 e il 20 le due date sold out) con il suo tour negli stadi. Non sono coincidenze, da queste parti, in questa città di cantautori. Sono più che altro emozioni.
“La vittoria contro il Borussia – racconta Cesare al nostro giornale – è stata l’esempio perfetto del diritto di emozionarsi per il calcio, che è ciò che rende meraviglioso questo sport. Non era solo il qualificarsi il senso dello scendere in campo, ma il percorso fatto e i ragazzi, così come tutti i tifosi, hanno colto perfettamente questo spirito trasformando una partita in una festa, dominando e vincendo con le proprie forze. Questo è il calcio, quello che amo, che finisce nelle canzoni e nei film”.
E dunque canzoni e gioco si sono fusi martedì sera più che mai quando tutto lo stadio ha intonato Poetica, come ha raccontato il cantautore a Sky Sport ieri pomeriggio. “Mi mancava di sentire la canzone in Champions, perché non avevamo ancora vinto– ha spiegato – . Il fatto che il momento sia arrivato in una partita storica... è uno di quei memorabilia che tieni per tutta la vita. La vera emozione è stata realizzare il sogno di vedere i giocatori cantarla in campo”.
A partire da Riccardo Orsolini. “Con ’Orso’ siamo amici – ha continuato Cesare – l’ho incontrato in aeroporto al ritorno delle vacanze di Natale e gli ho detto che avevo due date a giugno al Dall’Ara e che secondo me era bravo a cantare. Ha giurato che non era vero, poi lo vedi in campo e... c’è qualcosa che non torna! Io dovrei fargli da vocal coach e lui farmi un po’ di training in campo. In vista del tour ce la sto mettendo tutta per prepararmi, anche fisicamente. Mi piacerebbe un giorno allenarmi con il Bologna. Italiano? È una specie di ’allenatore ultras’ e io sono un ‘cantante un po’ ultras’”. E dunque il pensiero di Cesare è già ai concerti in casa, in una città che “sa tenere insieme le cose. Questo aspetto, nella musica, per me è un credo e si compie perfettamente al Dall’Ara” dove “tutti i giocatori sono invitati. Ho incontrato sulle scale Claudio Fenucci, gli ho chiesto se avesse gli occhi lucidi per il freddo o l’emozione. Questa città ha una squadra sana e fantastica, a partire dalla società, che esprime valori. E quando quei valori sono condivisi dalla città, dalla tifoseria e dalle personalità musicali come me, danno un quadro che fa capire perché noi bolognesi parliamo sempre così tanto e così bene di Bologna”.