
Nonno Antonio Frangipani con i nipoti a cui ha trasmesso la passione per il Bologna calcio e l'amore per la città delle Due Torri
Bologna, 20 gennaio 2025 - In tribuna al Dall'Ara per tifare il Bologna in Champions League, grazie alla passione trasmessa da nonno a nipote.
Davide Taino e Giovanni Stivella, rispettivamente classi 2002 e 2003, arriveranno domani sotto le Due Torri per assistere al match dei rossoblù contro il Borussia Dortmund. La fede calcistica Made in Bologna, per i due ragazzi universitari lombardi, nasce da nonno Antonio Frangipani. Bolognese del 1933, nonno Antonio indossa la maglia da tifoso fin da bambino e sperimenta le esperienze da stadio sotto la Torre Maratona. Fino ai trent'anni seduto sui seggiolini della curva San Luca, nonno Antonio lascia poi la città, dove vive per vent'anni in vicolo Borchetta, per motivi di lavoro, diviso tra Italia ed estero, senza però mai scordare il Bologna calcio.

E così, i due nipoti crescono con i racconti di nonno Antonio, che ha 91 anni e vive a Torre d'Isola, in provincia di Pavia: "Ci raccontava sempre della sua prima volta in curva al Dall'Ara per la partita contro l'Ambrosiana, nome all'epoca dell'Inter – inizia Davide –. Ci siamo appassionati anche noi dalle scuole elementari, tifando il Bologna in un momento non proprio roseo per la società, con un alternarsi di salvezze e serie B. Ma dall'anno scorso tutto è cambiato".
La corsa per l'Europa e poi l'ingresso in Champions, un regalo enorme per nonno Antonio. "Prima dell'annata appena passata, il nonno era già soddisfatto dell'eventuale raggiungimento dei 40 punti – continua Davide –. All'inizio dello scorso anno era contento, ma rimaneva comunque con i piedi per terra. Poi la qualificazione in Champions è stato un regalo immenso, visto che l'ultima volta è successo 60 anni fa. E lui se la ricorda bene la Coppa dei Campioni. Aveva le lacrime agli occhi".
Nonno Antonio gode di buona salute, ma viaggiare è diventato complicato, quindi "noi due nipoti abbiamo deciso di omaggiarlo prendendo i biglietti e venendo al Dall'Ara per la prima volta proprio per vedere il match Champions – conclude Davide –. E pensare che fino all'ultimo ha continuato a dirci: 'Ricordatemi la data, magari vengo con voi' (ride, ndr). Ora è contento per il percorso che sta portando avanti il mister Italiano: si aspettava una squadra indebolita, invece è entusiasta". E sull'addio di Motta, "era triste perché è andato alla Juve, non per il saluto al club. Ma ora sta dando piena fiducia al nuovo allenatore e a tutti i giocatori".