Bologna, 19 maggio 2025 – “Credo che riuscire ad alzare un trofeo sia bello, ma quello che è stato ancor più emozionante è stato vedere piangere di gioia 30mila bolognesi a Roma: portarli tutti all’Olimpico e vincere era un sogno, e siamo riusciti ad esaudirlo”.

Il trionfo di Bologna, della città, del popolo rossoblù, e il trionfo di Vincenzo Italiano, premiato stamattina in Sala Borsa come miglior allenatore della Serie A per la stagione 24/25 nel nome di Giacomo Bulgarelli, a cui dal 2011 questo evento è dedicato (“Bulgarelli Number 8” il nome completo) e assegnato annualmente dall'Associazione Giacomo Bulgarelli Bologna e dall'Associazione Italiana Calciatori, con il patrocinio del FIFPro.
“Giacomino”, che di Coppe Italia con il Bologna ne vinse due, nel ’70 e nel ’74, la penultima, prima del trionfo di mercoledì nella capitale, di Italiano e dei suoi ragazzi, ad interrompere 51 anni di digiuno e a far brillare di nuovo un’intera città. “Ricevere un premio così prestigioso, col nome di Bulgarelli, è un onore straordinario – ha proseguito nel suo intervento l’allenatore rossoblù –. Aver visto festeggiare il nostro popolo mi fa venire ancora i brividi: è un successo che ci rende orgogliosi e una gioia enorme per aver riportato un trofeo a questa città. Il futuro? Oggi non parliamo di questo. Con la società c’è un rapporto fantastico, il tema futuro però lo affronteremo con calma. Adesso pensiamo a festeggiare”.
La gioia del sindaco
“Per noi è un momento magico – così invece il sindaco Matteo Lepore, presente alla cerimonia, a condividere col mister, con l’amministratore delegato Claudio Fenucci e con il direttore dell’area tecnica Giovanni Sartori, il trionfo di un’intera città –. Tra la prima vittoria in Champions, il cammino in campionato e il successo della Coppa Italia, ci siamo fatti prendere la mano con l'entusiasmo quest’anno – dice, prima di elogiare il lavoro di Italiano, a cui presto verrà consegnato il Nettuno D’Oro –. Lo consegneremo a lui, ma gli applausi vanno anche a tutto il resto del gruppo. Questa non è stata una semplice vittoria e non si tratta di solo sport, è aver messo assieme una comunità, costruendo un bellissimo percorso che ha unito generazioni. Bologna è una città che ti resta attaccata come una maglia. A Roma c’era la città sugli spalti: in 32mila all'Olimpico, è stata un'epopea. Auguro ad ogni città le emozioni che stiamo provando noi in questo momento”.
“A che punto con lo stadio? – conclude Lepore –. Stiamo incontrando il governo, manca un piccolo tassello economico per arrivare all'obiettivo. Come paese e come città ce la faremo, siamo speranzosi ma soprattutto determinati”. E sorride anche l’assessora, Roberta Li Calzi, con l’immancabile sciarpa rossoblù. “Non so se sia tornata la squadra che ha fatto tremare il mondo, ma sicuramente ci ha fatto vibrare voce e cuore all’unisono, gridando forza rossoblù”.

Gli altri premiati
A ricevere il premio “Bulgarelli Number 8”, oltre a Vincenzo Italiano, anche Samuele Ricci, del Torino ed Emma Severini della Fiorentina, riconosciuti come migliori centrocampisti della Serie A maschile e femminile, oltre a Massimiliano Canzi, premiato come miglior allenatore della Serie A femminile. Con loro anche Giorgio Chiellini, ex difensore e oggi dirigente della Juventus, che ha ricevuto il Premio alla Carriera, e l’arbitro Davide Massa, a cui è andato il riconoscimento come miglior arbitro italiano dell’annata 24/25.
Nella cerimonia, è intervenuto anche uno dei presidenti della giuria del Premio Bulgarelli, Fabio Capello, che così ha ricordato l’indimenticata leggenda rossoblù. "Ho cominciato a giocare nella Spal e venivo a Bologna quando i rossoblù sfidavano l’Inter, perché in campo c’erano due professori: Suarez e Bulgarelli. Con Giacomo poi ho avuto la possibilità di lavorare assieme, ci divertivamo a fare le telecronache, inventandoci le formazioni con le figurine. La cosa più bella però era la simpatia che aveva, unita a una grande competenza”.