Polesella (Rovigo), 11 settembre 2023 – “Sono emozionato e felice. E' un onore poter fare l'ambasciatore del territorio in cui ci sono le mie radici. Qui porterò anche le mie figlie, perché è giusto che sappiano da dove è venuto papà”.
Così Thiago Motta, questo pomeriggio, tra gli affreschi di Villa Morosini, nel ricevere la cittadinanza onoraria di Polesella, il comune in provincia di Rovigo da cui il suo avo Fortunato Fogagnolo partì nel lontano 1929 per cercare fortuna in Brasile. E' trascorso quasi un secolo da quel viaggio in piroscafo ma Thiago vibra di emozione quando il sindaco Leonardo Raito gli consegna la pergamena che fa del tecnico rossoblù un cittadino onorario di Polesella.

Un altro volto felice dei quattromila abitanti del comune adagiato sulla sponda veneta del Po è quello di Luciano Fogagnolo, ottant'anni, uno degli ultimi discendenti del Fogagnolo che varcò l'oceano. “In casa una foto di quando ero militare in cui sono identico a Thiago”, dice Luciano gonfiando il petto.
Thiago sorride, stringe mani e firma autografi e maglie, pure quelle dei tanti interisti che non hanno dimenticato le sue vittorie in nerazzuro nell'anno del Triplete. “Sarà bello potervi rappresentare con i valori che contraddistinguono la nostra gente”, dice l'allenatore del Bologna ai suoi nuovi concittadini mostrando già un senso di appartenenza non scontato. “Lavoro, impegno, sacrificio, dare sempre il massimo: questi sono i valori più importanti”, dice l'allenatore del Bologna mostrando di conoscere la storia di un territorio che ha sempre dovuto fare i conti con i magri bilanci dei frutti della terra e di quelli del Po.
Motta, che è arrivato a Polesella con il suo agente (e amico di una vita) Alessandro Canovi dopo l'allenamento del mattino a Casteldebole, dopo aver posato per centinaia di selfie ha salutato tutti dando appuntamento per un prossimo blitz nel Polesine. Questa volta, però, con la famiglia al seguito.