Bologna Fc, i rossoblù respirano aria d’Europa e in città scoppia la ‘Thiago mania’

I tifosi entusiasti del tecnico Thiago Motta che, dopo un inizio titubante, ha conquistato tutti a suon di gioco e risultati. L’ultimo, la bella vittoria contro l’Inter al Dall’Ara. E dopo 18 partite i rossoblù si trovano a soli sei punti dall’Atalanta che sta lottando per la zona Champions

Thiago Motta (foto Schicchi)

Thiago Motta (foto Schicchi)

Bologna, 27 febbraio 2023 – È esplosa una nuova ‘febbre’ in città, della quale pian piano si stanno ammalando i tifosi del Bologna. Uno dopo l’altro, con ben poche eccezioni. Si tratta della ‘Thiagomania: l’impatto avuto dall’ex tecnico di Genoa e Spezia sull’ambiente rossoblù è stato dirompente, come raccontano tanto i dati statistici quanto i commenti entusiasti dei tifosi su ogni qualsivoglia pagina social, soprattutto il giorno dopo l’ubriacante vittoria sull’Inter.

Se i discepoli di questo nuovo culto (chiamiamolo ‘Thiagomottismo’) si sprecano, un’occhiata ai numeri del Bologna di Motta occorre darlo, soprattutto ora che, in attesa della conclusione del turno di campionato, i rossoblù si trovano in settima posizione: le 18 partite da allenatore hanno fin qui portato in dote al Bologna 29 punti totali, con una media di 1.61 punti per gara giocata. Se non è un ruolino di marcia europeo questo, davvero poco ci manca. Nelle ultime dieci giornate sono arrivati a Casteldebole ben 19 punti, quasi 2 punti a partita: se si prende in considerazione questa speciale classifica il Bologna è quarto, alle spalle solo di Napoli (che sta facendo un campionato a parte, in qualsiasi ordine statistico), Juventus e Inter.

Di più: con il successo sull’Inter è caduto quel tabù che durava da inizio anno, ovvero quello che raccontava di un Bologna inerme di fronte alle big e incapace di raccogliere punti. La vittoria, ponderata, ragionata e soprattutto meritata di ieri può finalmente dare il là ad una seconda parte di stagione ancora migliore sotto questo punto di vista. E pensare che l’inizio non fu dei migliori: nelle prime quattro giornate arrivò solamente un punto, frutto del pareggio per 1 a 1 contro la Sampdoria (e in quell’occasione Thiago fu aspramente fischiato dai tifosi rossoblù al Dall’Ara), al quale vanno aggiunti i ko contro Empoli, Juventus e Napoli. Giocatori rimessi al centro del progetto, profilo basso – le conferenze prepartita ne sono un esempio lampante, con Thiago sempre abbottonato – e una meticolosità nel lavoro che parte da Casteldebole, in settimana, per poi andare a segno nel weekend, quando si gioca. E il dizionario: quel godère che oramai sembra diventato di uso comune sotto le Due Torri, e quella parolina, Europa, che Motta non si azzarda a dire, guai a nominarla. A pensarla, forse, chissà.

I dubbi relativi al suo arrivo, subito dopo l’esonero del compianto Sinisa Mihajlovic, erano molteplici, e il primo mese e mezzo non fecero che confermarlo. Poi, con la vittoria di Lecce (ne seguirono altre due, contro Monza e Torino, la prossima avversaria), ecco che i dubbi iniziarono a schiarirsi e la visione si fece meno grigia. Ma da qui a pensare di essere, dopo 18 partite giocate, a soli 6 punti dall’Atalanta sesta in classifica beh, forse quello nessuno ci sperava. Il campionato del Bologna è chiaramente ancora lunghissimo, ma se esiste un uomo capace di fare tenere i piedi per terra ai suoi, quello è sicuramente Thiago. Con il Thiagomottismo al seguito.

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