Bologna, il rischio dell’Arnautovic-dipendenza

L’anno scorso Marko ha segnato un terzo dei gol dei rossoblù, ma ha chiesto troppo al suo fisico: per questo Sartori cerca un suo alter ego

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di Massimo Vitali

Gli allunghi in testa al gruppo, le esercitazioni tattiche, la partitella: perfino un assist (applaudito da Tanjga, che gli ha sparato un "bravo Marko!") che ha mandato in gol Soriano. Arnautovic c’è, s’è messo alle spalle senza battere ciglio l’insana torsione del ginocchio che nell’ultima amichevole di Pinzolo lo aveva costretto a uscire dal campo con la borsa del ghiaccio. Guarito, insomma: ammesso che il contrattempo di domenica a Pinzolo fosse etichettabile come infortunio. Arna c’è e in qualche modo ieri ha premiato l’ostinazione, mista a devozione, dei trenta tifosi (visti anche due passeggini con relativi giovanissimi ospiti) che alle 18 hanno sfidato i 37 gradi del forno di Casteldebole arrampicandosi, per assistere all’allenamento, su una collinetta dall’erba così secca e gialla da assomigliare a una duna del Sahara.

Il Tuareg rossoblù ovviamente è lui, Marko Arnautovic, mai così strategico per le economie di Mihajlovic (che ieri ha assistito all’allenamento da remoto) che però, è pura cronaca, ha iniziato la stagione prima fermandosi per un mal di schiena e poi tenendo in apprensione tutti per il ginocchio ballerino. D’accordo, dentro c’è anche molto della teatralità a cui il nazionale austriaco ci ha abituato quando subisce un colpo. Ma c’è anche una verità inconfutabile: se hai un bomber come Arnautovic devi conservarlo dentro una teca, ma dopo l’esperienza della scorsa stagione, per il numero nove rossoblù costellata di guai fisici, adesso non puoi non dotarti di un’alternativa valida in grado di fargli tirare il fiato quando sarà necessario. A Sartori è bastato analizzare lo score dell’attacco rossoblù dell’ultima stagione: 44 gol segnati, quindicesima fase realizzativa di tutta la serie A. Poco di cui andar fieri, insomma, se si considera che alle spalle dei 14 gol di Super Marko si segnalano i 6 a testa di Barrow e Orsolini, i 5 di Hickey (che però oggi è un calciatore del Brentford) e, cercando col lumicino gli attaccanti di ruolo, i 2 gol di Sansone e l’unico segnato dal sempre infortunato Santander.

Così si spiega la scelta di Sartori e Di Vaio di puntare su attaccanti con un pedigree non banale: il nazionale norvegese Jorgen Strand Larsen (22) del Groningen rientrerebbe in questa categoria, così come l’attaccante olandese del Bayern Joshua Zirkzee (21), che però ha un ingaggio da 2,5 milioni abbastanza fuori portata, senza contare che in patria è nel mirino di Ajax e Psv. Strand Larsen no, è assai più abbordabile, ma il lungo braccio di ferro tra Sartori e il club olandese per spuntare un prezzo più favorevole (il Groningen chiede 8 milioni, il Bologna arriva a 6,5) fin qui non si è sbloccato. Sullo sfondo, ma con meno appeal, resta sempre Lorenzo Lucca (21) del Pisa.

Oggi intanto, nonostante la canicola, a Casteldebole seduta doppia. Il test con l’Az Alkmaar di domenica in Olanda (ore 17) verrà trasmesso in diretta da Sky.

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