Bologna, scadono i prestiti e tornano in 15

Da Denswil a Falcinelli, da Donsah a Calabresi a Paz e Kingsley: il mercato parallelo dei rossoblù in cerca di una sistemazione

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di Marcello Giordano

Nessuno dei rossoblù partiti un anno fa in prestito sarà riscattato: neppure quel Diego Falcinelli che, dopo aver fallito in rossoblù ed essere retrocesso a Perugia (in C), è riuscito a rilanciarsi alla Stella Rossa, dopo che la sua avventura pareva essere partita con il piede sbagliato, ovvero con il rigore sbagliato che è costato il mancato approdo ai gironi di Champions.

Falcinelli si è poi ritrovato: Scudetto e Coppa di Serbia alzati, con 13 reti in 37 presenze, nonostante uno stop per Covid. Ma potrebbero non bastare. La Stella Rossa non si è ancora fatta avanti per far valere il diritto di riscatto, che costerebbe tra i 3 i 4 milioni: è un’ulteriore dimostrazione di come la crisi stia toccando tutti. Probabile mancato incasso per il club, poco male per il ragazzo, che spera di avere una nuova chance in Italia, stando così più vicino alla famiglia, dopo l’ultima annata positiva. Ma la nuova chance non sarà a Bologna, dove non rientra nei piani di Mihajlovic e della dirigenza rossoblù.

Con Falcinelli, arrivato nell’anno di Inzaghi con quotazione di 10 milioni di euro, rientranno sotto le Due Torri pure Stefano Denswil (dal Bruges, che ancora non ha manifestato intenzioni di far valere il riscatto), Godfred Donsah (dal Rizespor), Arturo Calabresi (dal Cagliari), Nehuen Paz (dal Kayserispor), Micheal Kingsley (dalla Reggina), Orji Okwonkwo (dalla Reggina) e Antonio Valencia (Kaliningrad).

Sono 8 i giocatori che paiono destinati a rientrare alla base, che si portano dietro circa 2,5 milioni di monte ingaggio. Non torneranno a Bologna i soli Antonio Santurro e Cesar Falletti: il contratto del primo è in scadenza al 30 giugno, il secondo rimarrà alla Ternana, dopo il prestito biennale con obbligo di riscatto sancito l’estate scorsa.

Bigon, Di Vaio e Sabatini dovranno lavorare sodo non solo sul fronte Arnautovic e difensore, ma pure su quello delle uscite.

Perché oltre ai giocatori che non rientrano nei piani della prima squadra, ci sono i prodotti di Casteldebole che rientreranno alla base per i quali va studiato un percorso.

Tra questi, i difensori Corbo (dall’Ascoli), El Kaouakibi (ha già richieste dalla B dopo un’ottima stagione al Sudtirol) e Brignani (dalla Vis Pesaro), gli attaccanti Cangiano (da Ascoli), che esordì in A dopo il Covid, e Cossalter (Feltre), e ancora Mazza (Mantova) e Visconti (Piacenza).

Poi ci sarà da valutare il futuro di quei giocatori girati al Montreal, con contratto di prestito in scadenza al 31 dicembre: ovvero, Binks, Lappalainen e Breza. In totale, l’esercito dei calciatori di rientro da prestiti in estate tocca quota 15 e arriva a 18 considerando i prestiti in scadenza in inverno.

E’ la dimostrazione di come, dall’arrivo di Saputo, il Bologna abbia patrimonializzato acquisendo la prioprietà di calciatori: tocca alla società, alla vigilia di un’estate complicatissima per la crisi, attraverso le uscite, renderli un tesoretto: con partenze che possono significare risparmio alla voce monte ingaggi e denari da reinvestire.

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